Come il linguaggio di computer e smartphone ha cambiato le nostre vite: ce lo spiega Yann Diener con il suo libro
“La nostra lingua quotidiana informatizzata” è il titolo del libro dello psicanalista Yann Diener che sarà presentato giovedì 4 aprile alle 10 nell’aula magna di Villa Genuardi in via Ugo La Malfa. Presentazione che sarà poi ripetuta nel pomeriggio, alle 16,30, alle Fabbriche Chiaramontane in piazza San Francesco. In entrambi i casi l’ingresso sarà libero.
Dopo i saluti del presidente della Fondazione Orestiadi Calogero Pumilia e del direttore delle Fabbriche Chiaramontane Beniamino Biondi, discuteranno del libro i due traduttori dell'opera: Nunzio La Fauci, professore emerito dell'Università di Zurigo, e Francesco Paolo Alexandre Madonia, professore dell'Università di Palermo, delegato all'orientamento del Polo territoriale universitario di Agrigento. Introdurrà e coordinerà il presidente del Polo universitario di Agrigento Giovanni Francesco Tuzzolino.
Yann Diener ha tenuto un diario linguistico, dal principio di questi anni Venti, nel suo taccuino. Ha così annotato parole e modi di dire presi dal gergo dell’informatica e presenti nella lingua di tutti i giorni: “Durante tutta la mia infanzia ho fatto da interfaccia tra i miei genitori”; “Sono sconnesso dalla mia famiglia”. Poi le curiose forme di codificazione che popolano il nostro tempo: pin, password, crittogrammi. Con computer e cellulari sotto le dita, chi riflette sul fatto che sono appunto codici informatici a farli ‘girare’ e a determinare l’espressione? In questo libro, spiritoso e amaro, Diener misura conseguenze individuali e collettive di questa deriva.