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Domenica, 28 Aprile 2024
Analisi ed appello

Temperature estive e calo delle vendite, Federmoda: "Prorogare scadenze autunnali e aiuti per i costi di locazione"

Alfonso Valenza: "Le istituzioni hanno il dovere di trovare immediate soluzioni stando concretamente vicine alle imprese, per scongiurare la chiusura di tantissime aziende"

Calo delle vendite e negozianti di abbigliamento messi a dura prova. A determinare la nuova crisi sono le temperature fuori stagione, quasi estive che hanno fatto rinviare gli acquisti dell’abbigliamento autunnale e invernale. L’allarme arriva da Federmoda Confcommercio Agrigento che evidenzia un danno difficilmente recuperabile nel corso della stagione. "A differenza degli anni passati – dichiara Alfonso Valenza che è il presidente di Federmoda-Confcommercio Agrigento – quando questo era il periodo dell’anno in cui si iniziavano a guardare le vetrine dei negozi per comprare le giacche e gli abiti autunnali, oggi il caldo record non sta orientando gli acquisti, ma anzi vengono bloccati con conseguenze negative per il commercio di moda al dettaglio”. In un momento così complicato, senza i giusti incassi, i negozianti hanno anche, inevitabilmente, l’onere di affrontare le scadenze dei pagamenti come i mutui, le retribuzioni al personale, eventuali prestiti. Le spese generali sempre più elevate e gli affitti che seguono l’aumento dell’inflazione stanno delineando una situazione ingestibile per chi vede le proprie vendite ridotte al lumicino.

"Federmoda di Confcommercio Agrigento – prosegue la nota – ritiene necessario fornire un supporto al settore, anche attraverso un accordo di filiera con i fornitori per prorogare le scadenze dei pagamenti autunnali. Inoltre è necessario un intervento delle istituzioni governative volto a favorire il calo dei costi di locazione. Il comparto è difronte ad una vera e propria calamità naturale e come tale si auspica che venga affrontata dalle istituzioni, non lasciando il comparto in agonia con il rischio palese della chiusura definitiva di tante attività. Fino ad oggi i commercianti hanno cercato di contenere i rincari dei listini riducendo i propri ricavi per rendere i costi accettabili dai clienti, ma oggi questo, purtroppo, non è più possibile. Si auspica una riduzione delle imposte a partire dalla riduzione dell’Iva sugli articoli di moda”.

"In questo complicato periodo il settore dell'abbigliamento sconta, anche, il generale rialzo dei prezzi. La nostra più grande preoccupazione è sempre stata quella di doversi svegliare un giorno dovendo applicare prezzi alla vendita che non saranno accettati dal consumatore, perché troppo alti e questo giorno praticamente è arrivato. Le istituzioni hanno il dovere - conclude Alfonso Valenza - di trovare immediate soluzioni stando concretamente vicine alle imprese, per scongiurare la chiusura di tantissime aziende che rivestono un ruolo importante per le nostre comunità. Le attività commerciali contribuiscono alla crescita non solo economica, ma anche sociale e perderli sarebbe un’irrimediabile danno per tutti”. 

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