rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Operazione Xydi

"Ogni carciofo fa 20 carduna": Arcidiacono ricorda in aula le metafore del boss Falsone nei colloqui con l'avvocato Porcello

Il colonnello del Ros che ha catturato Matteo Messina Denaro, imputato in questo processo, ricostruisce l'indagine sul mandamento di Canicattì concentrandosi sulla figura del campobellese

“La Sicilia e’ una terra desolata, e’ una terra di miseria, ora si formeranno tutte situazioni di piccolo banditismo che sarà micidiale, questi nascono per natura, no? Lei ce l’ha presente il carciofo? Come si coltiva il carciofo?”.

Il boss agrigentino Giuseppe Falsone, non sapendo di essere intercettato mentre parla col suo legale, usa la metafora del carciofo per descrivere la recrudescenza della criminalità comune. Lo ha ricostruito in aula il colonnello del Ros, Lucio Arcidiacono, l'ufficiale che lo scorso 16 gennaio ha catturato personalmente Matteo Messina Denaro, deponendo al processo "Xydi" a carico del boss Falsone e di altri 8 imputati fra presunti affiliati e persino un ispettore di polizia. 

L'inchiesta, in particolare, oltre a ribadire il ruolo del super boss Matteo Messina Denaro, ha disarticolato il nuovo mandamento di Canicattì che sarebbe stato rimesso in piedi dall'imprenditore Giancarlo Buggea, libero dopo avere scontato una condanna, insieme alla compagna-avvocato Angela Porcello. Nelle scorse settimane, nello stralcio abbreviato, sono stati entrambi condannati: 20 anni a Buggea, 15 anni e 4 mesi a Porcello. 

L'avvocato, secondo quanto accertato dall'indagine e ricostruito da Arcidiacono, avrebbe strumentalizzato la sua attività innanzitutto per incontrare Falsone al 41 bis e veicolare i suoi messaggi dal carcere ma non solo: Angela Porcello avrebbe fatto da "cassiera" del mandamento promuovendo e organizzando una serie di incontri con associati anche di altre province.

"Falsone - ha ricostruito Arcidiacono rispondendo al pubblico ministero Claudio Camilleri - riferisce un messaggio criptico che l'avvocato Porcello non è in grado di comprendere e lo riferisce al capomafia di Licata, Giovanni Lauria".

“Ogni carciofo si vede che fa 20 carduna (i getti della pianta ndr), e così è la cosa… quando non c’è ragionevolezza, ognuno poi ragiona a conto suo, - spiega alludendo al fatto che senza il controllo di Cosa nostra la microcriminalità prolifera - quando non c’è punto di riferimento … la società da noi è una società difficile, c’è da scappare dalla Sicilia, io non lo so come la gente resiste…".

La deposizione di Arcidiacono, davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha affrontato altri segmenti dell'indagine e prosegue il 21 giugno. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ogni carciofo fa 20 carduna": Arcidiacono ricorda in aula le metafore del boss Falsone nei colloqui con l'avvocato Porcello

AgrigentoNotizie è in caricamento