Cambiano i flussi migratori e mutano le nazionalità degli aguzzini: bengalesi assoldati per torturare i connazionali
I dettagli dell'inchiesta: i centri di detenzione libici arrivano ad ospitare, tutte ammassate, anche 2.500 persone
Non soltanto libici ed egiziani, ma anche bengalesi. Cambiano i flussi immigratori - negli ultimi mesi, a Lampedusa, sono aumentati gli sbarchi di bengalesi - e mutano anche le nazionalità degli aguzzini. Secondo quanto è emerso dalla nuova inchiesta della Squadra Mobile di Agrigento, con il coordinamento della Dda di Palermo, i proprietari dei campi di detenzione, in Libia, si stanno affidando a connazionali di chi è in fuga per fare sì che nei centri di detenzione - che arrivano ad ospitare, tutte ammassate, anche 2.500 persone - venga garantita la vigilanza e per portare a termine le estorsioni del denaro pattuito prima del viaggio.
Aumentano quindi gli esodi dal Bangladesh e, in Libia, vengono assoldati vigilanti e torturatori bengalesi che, dopo aver svolto il loro compito, avranno delle agevolazioni o utilità per partire, a loro volta, verso l'Italia.