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Sabato, 27 Aprile 2024
Donne

Tumore al seno aggressivo, un nuovo farmaco ferma la progressione (senza effetti tossici)

La molecola sarebbe in grado di arrestare la proliferazione delle cellule cancerose all’interno del tessuto mammario, senza danneggiare quelle sane, e senza causare effetti collaterali come la chemioterapia

II carcinoma mammario è il tumore femminile più frequente in Italia. Con quasi 55 mila nuove diagnosi in un anno, rappresenta il 30% di tutti i tumori al seno che colpiscono le donne. Di questi, il cancro al seno triplo negativo rappresenta il 15-20% (circa 10.000 casi all’anno), uno dei tumori più aggressivi e difficili da trattare poiché non può beneficiare di alcuni dei trattamenti oggi disponibili. Una nuova speranza per le pazienti che ne vengono colpite arriva da uno studio preclinico, condotto dalle Università australiane di Adelaide e dell'Australia Meridionale insieme al Dipartimento di Chirurgia e Cancro dell'Imperial College di Londra, che ha scoperto un nuovo farmaco che arresta la crescita del cancro al seno triplo negativo senza effetti collaterali tossici. 

A differenza della chemioterapia, il nuovo approccio terapeutico uccide (e rallenta la crescita) solo delle cellule cancerose all’interno del tessuto mammario, senza danneggiare quelle normali e sane. Inoltre, il farmaco prende di mira anche le lesioni metastatiche che si sono diffuse in altre parti del corpo e mostrano resistenza alla chemioterapia. "Si tratta di uno sviluppo entusiasmante nella battaglia contro il cancro al seno triplo negativo - ha affermato la prof.ssa Theresa Hickey dell'Università di Adelaide -. I risultati di questo studio mostrano che questo farmaco potrebbe essere la chiave per migliorare i tassi di sopravvivenza in queste pazienti". La ricerca è stata pubblicata su Oncogene.

Il tumore al seno triplo negativo

Il carcinoma mammario triplo negativo è tra i tumori al seno più aggressivi in assoluto, tende, infatti, a diffondersi velocemente e a ripresentarsi frequentemente dopo i trattamenti. Generalmente colpisce donne giovani sotto i 50 anni, ed è più comune in quelle che presentano mutazioni a carico del gene BRCA1. Inoltre, ha un tasso più elevato di recidiva entro cinque anni e un tasso di mortalità più elevato rispetto ad altri tumori al seno durante questo periodo. E’ definito "triplo negativo" perchè non presenta nessuno dei tre recettori che si trovano tipicamente sulla superficie delle cellule di altri tumori mammari e che rappresentano anche i bersagli delle terapie farmacologiche. Per questo le pazienti cui viene diagnosticato non possono beneficiare di alcuni trattamenti attualmente disponibilo, come la terapia ormonale o farmaci a bersaglio molecolare diretti, e pertanto vengono sottoposte a mastectomia (rimozione dell’intera ghiandola mammaria) o alla chirurgia conservativa. Tuttavia, la chemioterapia rappresenta ancora una delle strategie più utilizzate ed efficaci per trattarlo, a cui si aggiungono l'immunoterapia (efficace nel 40% dei casi), e i purp inibitori, farmaci indicati nel 17% delle forme, cioè quelle legate alle mutazioni del gene Brca. 

Come funziona il nuovo farmaco

Il nuovo farmaco - chiamato "CDDD11-8" - è stato sviluppato nel 2022 dai ricercatori dell’Università dell’Australia Meridionale per trattare la leucemia mieloide acuta (LMA), un cancro difficile da trattare che cresce nel midollo osseo. Si assume per via orale, ed agisce prendendo di mira una proteina specifica nel tumore canceroso chiamata CDK9 (chinasi 9 ciclina-dipendente), che accelera la crescita cellulare. Inibendo questa proteina, ferma efficacemente il cancro. Quando testato su modelli animali, il farmaco ha innescato una "forte inibizione della crescita del tumore" che "si è tradotta in una migliore sopravvivenza degli animali" affetti da leucemia.

I test su modelli murini 

Con il nuovo studio, i ricercatori hanno dimostrato in esperimenti su modelli murini e organoidi (repliche in miniatura di organi e tessuti umani) che lo stesso farmaco è efficace anche nei tumori al seno tripli negativi. In entrambi gli esperimenti è stato osservato che le masse tumorali si erano ridotte senza mostrare effetti collaterali tossici sulle cellule sane. "Questo perché - secondo gli esperti - le cellule tumorali sono molto più dipendenti dal percorso CDK9 preso di mira". Il farmaco è stato anche in grado di aggredire efficacemente le metastasi che si sono diffuse in altre parti del corpo.

"Il nostro studio preclinico - ha affermato Hickey - dimostra che il farmaco è in grado di fermare la moltiplicazione delle cellule tumorali, ma senza influenzare le cellule normali del tessuto mammario prelevato dalle pazienti. È ancora agli inizi, ma sulla base di queste prove iniziali, riteniamo che l’inibizione di questa proteina potrebbe portare a un trattamento per il cancro al seno triplo negativo e che questo nuovo farmaco dovrebbe essere ulteriormente sviluppato".

Una potenziale arma anche contro altri tumori aggressivi

Secondo i ricercatori, prendere di mira il CDK9 potrebbe essere una strategia efficace anche contro altri tumori aggressivi che sono "dipendenti dalla trascrizione", come il tumore al seno triplo negativo. La trascrizione è il processo cellulare attraverso il quale il DNA viene copiato in RNA, un passaggio fondamentale per la sintesi proteica. Nelle cellule cancerose, questo processo è spesso "fuori controllo" rispetto alle cellule sane. Ciò aiuta la malattia a crescere e diffondersi rapidamente, portando a esiti peggiori per le pazienti. Prendere di mira il CDK9 potrebbe essere un obiettivo utile, poichè è un bersaglio su cui le cellule normali e sane non sembrano fare affidamento per la sopravvivenza tanto quanto le cellule cancerose. Alla luce di queste evidenze, i ricercatori sperano che il CDDD11-8 possa essere valutato in test clinici (sull'uomo) per il trattamento del cancro al seno triplo negativo, e si augurano di poter iniziare al più presto studi per testare questa terapia anche su altri tipi di cancro aggressivi.

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