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Sabato, 27 Aprile 2024
Lotta al tabacco

C'è un nuovo farmaco per smettere di fumare (e viene da una pianta)

Arriva dall'Est Europa ed è disponibile da qualche mese anche in Italia come farmaco commerciale. Gli studi disponibili sembrano indicare che può raddoppiare le chance di riuscire a smettere di fumare

mettere di fumare non è facile. Rivolgersi ai centri anti-fumo spesso può fare la differenza. E siccome la dipendenza dal tabacco non è solo un problema psicologico, ma anche una vera e propria dipendenza fisica, anche i farmaci possono aiutare. L’ultima novità in questo campo arriva dall’Est Europa: è la citisina, un farmaco naturale disponibile da tempo nel nostro paese sotto forma di preparazione galenica, e arrivato lo scorso dicembre anche con un prodotto commerciale, il defucitan, disponibile quindi in tutte le farmacie previa prescrizione del proprio medico. Vediamo di cosa si tratta. 

Di cosa si tratta?

La citisina è un alcaloide naturale presente in diverse piante della famiglia delle Fabaceae. Viene estratta principalmente dal maggiociondolo, e ha una storia interessante. La sua associazione al consumo di tabacco risale infatti alla seconda Guerra Mondiale, quando – si racconta – i soldati sovietici si trovarono sprovvisti di sigarette, e iniziarono a fumare foglie di maggiociondolo, scoprendo che si trattava di un sostituto ideale per quelle di tabacco. 

Quel che è certo, è che a partire dagli anni ‘60 si è iniziata a studiare come ausilio nel contrasto della dipendenza da nicotina. Con risultati positivi, che spinsero alla sua adozione in tutti i paesi dell’ex blocco sovietico. Diversa la situazione nell’Europa Occidentale, dove la mancanza di dati clinici di qualità (quelli sovietici non erano considerati sufficienti) ha ritardato per decenni lo studio e poi l’adozione della citisina in ambito farmaceutico. 

I risultati recenti

Una prima dimostrazione dell’efficacia della citisina nella cessazione della dipendenza da tabacco è arrivata nel 2011 con uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, in cui sperimentata contro un placebo, la sostanza rivelò di raddoppiare le probabilità di riuscire ad astenersi dal consumo di sigarette. Negli anni seguenti sono stati effettuati altri studi, con risultati a volte contrastanti, fino a una recente meta-analisi della collaborazione Cochrane, secondo cui questa sostanza è in grado di raddoppiare le probabilità di smettere realmente di fumare per i sei mesi successivi ad un ciclo di trattamento. 

Il meccanismo di azione è legato alla capacità della citisina di agire come agonista dei recettori della nicotina a livello cerebrale: praticamente la sostanza si lega agli stessi recettori che vengono attivati dalla nicotina, dando una sensazione simile senza bisogno di fumare, e rendendo così più semplice affrontare l’astinenza da tabacco. Sembra inoltre indurre un senso di nausea quando si fuma, e di rendere spiacevole il sapore delle sigarette, tutti fenomeno che contribuiscono all’effetto anti-tabacco. 

La citisina è un farmaco non privo di effetti collaterali, e potenzialmente in grado di interferire con altri medicinali o con patologie preesistenti, e quindi è richiesta la prescrizione di un medico (solitamente quello di un centro anti-fumo o un medico di famiglia) per poterla acquistare in farmacia. Il trattamento, che viene tarato dal medico in base alle necessità e alla risposta di ogni singolo paziente, prevede l’assunzione di circa 2-6 capsule da un milligrammo e mezzo al giorno, per un periodo di 40 giorni, che può essere prolungato fino a circa 60. 

Dalla sua, la citisina ha un’efficacia che sembra quanto meno paragonabile ad altri farmaci anti-fumo come  vareniclina e buproprione, con un prezzo però inferiore di varie centinaia di euro per un ciclo di trattamento. Il farmaco defucitan costa più o meno 100 euro per 25 giorni di terapia (tutti a carico del paziente), mentre per l’equivalente preparazione galenica si spende un po’ meno della metà. Non è sempre facile però trovare una farmacia attrezzata per preparare formulazioni galeniche orali, e quindi la disponibilità di un farmaco commerciale potrebbe aiutare più persone ad avere accesso alla citisina. 

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