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Sabato, 27 Aprile 2024
I danni

Alcol, come cambia il cervello (e cosa succede se smetti di bere)

Un consumo eccessivo, ma anche da leggero a moderato, può causare danni al fegato, al cuore e al cervello. Cosa accade a questi organi se smettiamo di bere alcol?

L'alcol fa male, e non solo se assunto in grandi quantità. Secondo l'istituto superiore di Sanità, un consumo eccessivo può causare circa 60 diverse malattie che colpiscono soprattutto l’apparato digerente, il sistema cardiovascolare e il cervello, a cui si aggiungono i tumori. Ma, secondo i più recenti studi, anche un consumo da leggero a moderato (poche birre o bicchieri di vino alla settimana) può provocare o favorire l’insorgenza di numerose patologie. 

Il fegato è sicuramente l’organo più suscettibile ai suoi effetti, poiché una volta ingerito, l’alcol viene assorbito per il 2% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino, attraverso il quale passa nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di distruggerlo tramite un enzima chiamato alcol-deidrogenasi. Tuttavia, quando la quantità di alcol è elevata, il fegato non riesce a smaltire l'eccesso di etanolo e riversa in circolo anche l'acetaldeide, una sostanza tossica per l'intero organismo, e considerata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) un cancerogeno di tipo 1 (cioè una sostanza di cui è accertata la cancerogenicità). A tal proposito gli esperti raccomandano una riduzione o un’interruzione totale del consumo di alcol. "Buona parte dei rischi acuti - precisa l'Istituto Superiore di Sanità - risultano completamente reversibili con la sospensione del consumo di alcol. Persino tra le disfunzioni croniche, come la cirrosi epatica e la depressione, la riduzione o l’interruzione totale del consumo di alcol è associata a un rapido miglioramento della salute". Ma cosa accade all’organismo se smettiamo di bere alcol?

I danni al fegato

L’alcol è la più frequente causa di malattie del fegato nel mondo occidentale. La più comune e diffusa è la steatosi epatica, nota anche come fegato grasso. Si tratta di un accumulo di trigliceridi nell'organo che causa un aumento di volume dell'organo, una condizione completamente reversibile. Tuttavia, se non curata, può evolvere lentamente a epatite alcolica, un processo infiammatorio progressivo, in risposta al quale il fegato cerca di autoripararsi, producendo tessuto cicatrizzato. Ma se questo processo progredisce, l’intero fegato può diventare una rete di cicatrici con piccole isole di fegato “buono” nel mezzo (cirrosi), una condizione che impedisce al fegato di funzionare bene, e in certi casi può rivelarsi fatale.

La maggior parte delle persone che bevono regolarmente superando il limite raccomandato (2 unità alcoliche al giorno per gli uomini, 1 unità alcolica al giorno per le donne) avranno un accumulo di grasso corporeo nel fegato. Un consumo superiore e prolungato aumenterà, invece, il rischio di sviluppare cicatrici e cirrosi.

I danni al cervello

Oltre ai danni al fegato, l’alcol può anche interferire con le vie di comunicazione cerebrali e compromettere il funzionamento del cervello. Queste interferenze possono modificare l'umore e il comportamento, rendere più difficile ragionare lucidamente e alterare la coordinazione, e in casi più gravi provocare veri e propri danni cerebrali. "L’alcol - spiega a Today il neurologo Andreone, direttore della Neurologia e Stroke Unit dell'ospedale Cardarelli di Napoli - è fra le sostanze più tossiche e cancerogene in assoluto. Nello stato di ubriachezza, raggiunge tutti gli organi, cervello compreso, attraverso il torrente ematico e, quando arriva nel cervello, è in grado di distruggere migliaia di neuroni, determinando un danno irreversibile. Con un’ubriacatura si perdono circa 100.000 neuroni, tanti quanti quelli di una giornata di vita". "Non solo - continua Andreone -. Il consumo eccessivo e cronico di alcol è associato alla carenza della vitamina tiamina, che causa della sindrome di Wernicke-Korsakof (una forma insolita di amnesia), ed è un fattore di rischio per altre condizioni che possono danneggiare il cervello, ad esempio l'epilessia e l'encefalopatia epatica in pazienti già colpiti da cirrosi epatica".

Più bevi, più il cervello si riduce

Una ricerca dell'Università della Pennsylvania ha rilevato che il consumo di alcol, da leggero a moderato, è associato anche a riduzioni del volume cerebrale. Più sono elevati i livelli di consumo di alcol, più il volume si riduce. Per dare un'idea dell'impatto dell'alcol sul cervello, i ricercatori hanno confrontato le riduzioni delle dimensioni del cervello legate al bere con quelle che si verificano con l'invecchiamento. Sulla base del loro modello, hanno scoperto che bere quattro unità al giorno di alcol (due birre circa) comportava una variazione nel volume equivalente a oltre dieci anni di invecchiamento. Passare da un consumo di zero a un'unità alcolica al giorno era, invece, associato a un invecchiamento di un anno e mezzo, mentre passare dal consumo di un'unità di alcol (circa mezza birra) al giorno a due unità (una pinta di birra o un bicchiere di vino) era associato a un invecchiamento di due anni. Passare da due a tre unità alcoliche era, invece, come invecchiare di tre anni e mezzo. 

Smetti di bere e il fegato si autoripara

Il fegato ha la capacità di auto-ripararsi, ma non sempre, dipende dal danno. Se si soffre di fegato grasso, non consumare alcol per 2 o 3 settimane, consentirà all'organo di riprendere il suo corretto funzionamento. Nelle persone con infiammazione del fegato o cicatrici lievi, 7 giorni di astensione dal consumo potranno già portare a piccole riduzioni del grasso epatico, dell’infiammazione e delle cicatrici, ma per consentire al fegato una guarigione completa bisognerà non consumare alcol per diversi mesi. Nei forti bevitori con cicatrici più gravi o insufficienza epatica, invece, solo l’astensione dal consumo di alcol per diversi anni potrà ridurre il rischio di peggiorare l'insufficienza epatica e di morte. Il discorso cambia per le persone dipendenti dall’alcol: in questi casi smettere di bere può causare crisi di astinenza, con sintomi lievi come tremore e sudorazione, o più gravi come allucinazioni, convulsioni e persino la morte. In questi casi non è possibile ridurre da soli il consumo, ma è necessario rivolgersi al medico.

Come si modifica il cervello dopo 7 mesi senza alcol 

Quando si smette di bere, anche il cervello rimedia ai danni strutturali provocati dall'abuso di alcol. Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, bastano 7 mesi di astensione dall'alcol per recuperare il normale spessore della corteccia cerebrale. Sì perché un consumo eccessivo di alcol può causarne un assottigliamento in alcune regioni cruciali. I ricercatori hanno misurato lo spessore di 34 regioni della corteccia e osservato come tutte hanno mostrato un rapido cambiamento di spessore già a partire dalla prima settimana senza alcol. Tuttavia, lo studio non dice nulla sulla funzionalità delle regioni tornate a ispessirsi.

Smettere di bere alcol ha effetti positivi anche sul sonno, sulla funzione cerebrale e sulla pressione sanguigna. Evitare l’alcol per lunghi periodi riduce inoltre il rischio di diversi tipi di cancro (tra cui il tumore al fegato, al pancreas e al colon) e di malattie cardiache come infarto e ictus. Tuttavia, non basta ridurre o eliminare il consumo di alcol: questa raccomandazione deve far parte di uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata e un regolare esercizio fisico.

Non esiste una dose sicura 

Nelle Linee Guida per una sana alimentazione non si fa riferimento a un "consumo moderato" o a un "consumo consapevole" di alcol. Questo perché non esiste una soglia di consumo sicura. L’assenza di tossicità è solo quella del consumo zero. La raccomandazione condivisa da tutta la comunità scientifica è riassunta nello slogan "meno è meglio". In pratica meno alcol bevi, meglio è per la tua salute. A tal proposito, le nuove indicazioni italiane definiscono a basso rischio un consumo di: 2 unità alcoliche al giorno per gli uomini, 1 unità alcolica al giorno per le donne, 1 unità alcolica al giorno per le persone con più di 65 anni, zero unità di alcol sotto i 18 anni. Per 1 unità alcolica si intendono 12 gr di alcol puro che equivalgono a: un bicchiere di vino (125 ml a 12°), una lattina di birra (330 ml a 4,5°), un aperitivo (80 ml a 38°), un bicchierino di superalcolico (40 ml a 40°).

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