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L'udienza preliminare / Ravanusa

La strage di Ravanusa, no dal giudice a una nuova perizia sulle cause dello scoppio

Sotto accusa uno dei firmatari dei collaudi e il responsabile tecnico di un'impresa che aveva posato la tubazione: nell'esplosione morirono nove persone fra cui una donna che avrebbe partorito dopo pochi giorni

No del giudice per l'udienza preliminare a una nuova perizia per fare luce sulle cause dell'esplosione che, l'11 dicembre del 2021, sventrò un intero quartiere a Ravanusa provocando la morte di 9 persone, fra cui una giovane infermiera che avrebbe partorito pochi giorni dopo.

Guido Catalano, il 77enne tecnico che, nel 1999, firmò il collaudo tecnico-amministrativo del Comune di Ravanusa, aveva chiesto il giudizio abbreviato con la condizione di eseguire un nuovo studio tecnico sul caso. Il procuratore aggiunto Salvatore Vella si era opposto sostenendo che le indagini avessero già chiarito sufficientemente la circostanza e questa mattina il gup Giuseppa Zampino ha sciolto la riserva e rigettato la richiesta della difesa.

La strage di Ravanusa, i familiari delle vittime: "No all'archiviazione per 10 indagati"

L'imputato, quindi, ha chiesto di essere interrogato. Sotto accusa pure Carmelo Burgarello, 88 anni, responsabile tecnico della A.Mi.Ca. Srl (impresa incaricata dalla committente Siciliana gas Spa, dell’esecuzione materiale dei lavori di messa in posa della tubazione). L'udienza è stata aggiornata a martedì prossimo. Il 30 aprile ci sarà la decisione del giudice che stabilirà se disporre o meno il rinvio a giudizio.

Lo stesso magistrato si pronuncerà sull'opposizione dei familiari delle vittime all'archiviazione del procedimento a carico di dieci responsabili di Italgas. 

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L'esplosione di via Trilussa, secondo la procura, sarebbe avvenuta "a causa delle gravi carenze nel processo di posa in opera e saldatura del tratto di tubazione del gas". In sostanza le opere di raccordo delle due condotte, eseguite fra il 1985 e il 1988, sarebbero state realizzate in maniera maldestra.

Proprio in quel tratto, qualche minuto prima della deflagrazione, innescata dall'accensione di un elettrodomestico, si sarebbe verificato un cedimento strutturale che avrebbe provocato la vasta fuga di gas. 

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