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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il punto / Ribera

Ospedale "Parlapiano", dopo l'incendio si valutano i danni: evitata l'emergenza per i pazienti

Sopralluogo questa mattina del commissario Capodieci alla presenza anche di diversi esponenti politici dell'area: c'è allarme anche per la chiusura del pronto soccorso

Potrebbe tornare a brevissimo operativo il reparto di Medicina dell'ospedale "Fratelli Parlapiano" di Ribera, danneggiato nei giorni scorsi da un vasto incendio che ha ucciso un paziente per cause che sono oggi al centro di specifiche indagini da parte degli inquirenti.

La notizia arriva al termine del sopralluogo condotto questa mattina dal commissario dell'Asp Giuseppe Capodieci presso la struttura sanitaria alla presenza anche del sindaco di Ribera, della deputata Margherita La Rocca Ruvolo e del deputato Carmelo Pace.

"Mi sono recato a Ribera innanzitutto per ringraziare uno per uno i nostri dipendenti per aver operato con alto senso del dovere prestando un servizio prezioso - spiega  Capodieci - e poi per fare il punto sulla situazione della struttura. Esclusa la porzione del reparto di Medicina sottoposta al momento a sequestro da parte dell'autorità giudiziaria, entro poco tempo di completare le attività che renderanno nuovamente operativi i posti letto, recuperando spazi anche in altri reparti. Stiamo aspettando l'ok definitivo all'utilizzo dei locali sottostanti che sono stati in parte raggiunti dall'acqua utilizzata per spegnere il rogo che ha portato al distacco di alcuni pannelli del controsoffitto. Pare questo possa arrivare a breve".

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Se sulla vicenda che ha portato alla porte di un 53enne romeno mentre questo si sottoponeva - è l'ipotesi - all'ossigenoterapia forse a causa di una scintilla, Capodieci dice di attendere con serenità il lavoro della procura e le attività di accertamento condotte dai vigili del fuoco.

Sul tavolo, però, oggi non c'erano solo le vicende connesse all'incidente, ma anche il futuro dell'ospedale crispino con reparti come il pronto soccorso che sono destinati alla chiusura. "Si tratta di quanto previsto dalla rete ospedaliera regionale - aggiunge Capodieci - rispetto alla quale noi non possiamo che essere semplici esecutori. Bisogna fare poi i conti con la concretezza delle cose: ad oggi io ho un solo medico in servizio al pronto soccorso del 'Parlapiano', è chiaro che non è sostenibile". 

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