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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il processo / Palma di Montechiaro

"Sparò ai genitori e uccise un passante per uno sguardo minaccioso", chiesta nuova perizia psichiatrica

Angelo Incardona, 44 anni, dopo avere ferito il padre e la madre, avrebbe ammazzato il 66enne Lillo Saito che stava salendo sopra la sua auto: un perito incaricato dal tribunale ha accertato le sue capacità mentali. La difesa di parte civile insiste e sollecita altri accertamenti

Secondo lo psichiatra Armando Inguaggiato, il 44enne Angelo Incardona era "totalmente incapace di intendere e volere" quando, il 10 febbraio dell'anno scorso, sparò ai genitori nella loro abitazione, ferendoli agli arti superiori (frattura al braccio per la madre, al dito per il padre) e uccise, con dodici colpi della stessa pistola, in piazza Provenzani, a Palma, il 66enne Lillo Saito, "reo" di averlo guardato in maniera minacciosa. 

Lo specialista, che aveva eseguito gli accertamenti nelle indagini preliminari, lo ha ribadito al processo in corso davanti alla Corte di assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara.

Omicidio Saito, il perito: "L'imputato è incapace di intendere e volere"

Il difensore dei familiari della vittima, l'avvocato Calogero Meli, ha sollecitato altri accertamenti più approfonditi sostenendo che l'esame della documentazione da parte dello specialista sia stata incompleta. I giudici si sono riservati di decidere sul punto e hanno aggiornato l'udienza al 14 dicembre.

Incardona, che ha nominato come difensore l'avvocato Calogero Licalzi, deve rispondere di omicidio aggravato, lesioni personali e porto in luogo pubblico di pistola con matricola abrasa.

La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò. Il 44enne, che aveva alle spalle dei precedenti per armi e tentato omicidio, subito dopo avere commesso l'omicidio, per strada, in piazza Provenzani, a Palma, ha preso l'auto ed è arrivato ad Agrigento, al comando provinciale dei carabinieri dove si è costituito e ha confessato di avere sparato a braccio, volto e testa di Saito, commerciante ambulante di gelati, che era appena salito nella sua auto posteggiata accanto a un marciapiede. Il killer, invece, sarebbe stato a piedi.


 

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