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Sabato, 27 Aprile 2024
Mafia Raffadali

"Spaccio di droga e abigeato sotto l'egida di Cosa Nostra", la Dda insiste: chiesti 4 arresti

La Procura etnea, dopo che il riesame ha annullato le ordinanze cautelari, propone appello alla decisione del gip che aveva rigettato la misura per alcuni episodi di traffico internazionale di stupefacenti

Il pubblico ministero della Dda di Catania, Valentina Sincero, chiede l'arresto per quattro indagati dell'inchiesta "Proselio" che ipotizza un giro di spaccio di droga e abigeato, sull'asse Agrigento-Ragusa, sotto l'egida di Cosa Nostra. L'operazione, eseguita dai carabinieri, è scattata il 6 giugno. 

Le cosche ragusane, secondo quanto avrebbero fatto emergere le indagini, si sarebbero dedicate al traffico di cocaina che veniva acquistata in Calabria per poi essere smerciata in tutta l'isola, provincia di Agrigento compresa. La cocaina arrivava in Sicilia trasportata da insospettabili corrieri: nuclei familiari, anche con bambini piccoli, per cercare di ingannare gli investigatori e superare eventuali controlli. Poi veniva venduta al dettaglio anche in due negozi di abbigliamento del Ragusano, il cui titolare è tra gli arrestati. Le cosche avrebbero gestito anche un giro di furti di bestiame.

Gli agrigentini arrestati sono: Francesco Fragapane, 37 anni, di Santa Elisabetta, figlio di Salvatore, capo mafia di Agrigento degli anni Novanta; Roberto Lampasona, 40 anni, di Santa Elisabetta; Antonino Mangione, 37 anni, di Raffadali; Giuseppe Quaranta, 49 anni, di Favara e Girolamo Campione, 40 anni, residente a Burgio. 

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