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"Chiesero 20.000 euro per la messa a posto", processo azzerato per 5 presunti boss

Si tratta di una costola dell'inchiesta "Montagna", per il gup l'udienza va fatta in un altro tribunale

Il processo deve essere celebrato al tribunale di Palermo insieme agli altri imputati. Lo ha deciso il gup di Catania, Giancarlo Cascino, disponendo la trasmissione degli atti alla Dda del capoluogo dell'isola e, quindi, azzerando l'udienza preliminare a carico di cinque presunti boss o affiliati accusati di estorsione con metodo mafioso. Si tratta di una costola dell'inchiesta "Montagna", un'accusa che era stata estrapolata dal fascicolo principale per competenza territoriale e che adesso, torna nell'unico procedimento.

Inchiesta antimafia "Montagna", in 59 verso il processo

Il giudice, questa mattina, ha accolto l'eccezione degli avvocati Angela Porcello e Nico D'Ascola, difensori del favarese Gerlando Valenti, 46 anni, e ha rispedito il processo al tribunale di Palermo. 

Gli imputati, oltre Valenti, sono Carmelo Battaglia, 42 anni, di Comiso; Concetto Errigo, 59 anni, di Comiso; Giuseppe Blando, 54 anni, di Favara; Pasquale Fanara, 59 anni, di Favara e il collaboratore di giustizia (pentitosi proprio dopo l'operazione "Montagna") Giuseppe Quaranta, 50 anni, di Favara.

Ai presunti boss e affiliati, difesi anche dagli avvocati Maria Alba Nicotra, Domenico Russello, Giuseppe Oddo, Gloria Lupo, Angela Porcello e Biagio Catalano, viene contestato di avere organizzato un tentativo di imposizione del racket ai danni di un imprenditore di Vittoria, che gestisce un'impresa a Prizzi, al quale sarebbero stati chiesti 20 mila euro a titolo di "messa a posto" per un lavoro consistente nel rifacimento della pavimentazione di alcune strade comunali di Lampedusa. 

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Errigo e Battaglia, nel 2014, gli avrebbero fatto la richiesta esplicita: "Dobbiamo riferirti un'ambasciata da alcune persone della provincia di Agrigento, per quel lavoro devi darci 20 mila euro". I tre favaresi, invece, avrebbero acquisito le informazioni e organizzato le modalità di intervento. La vittima non ha pagato e si è rivolto alle forze dell'ordine.

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