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Sabato, 27 Aprile 2024
Dopo l'inchiesta di AgrigentoNotizie

Quelle consegne fatte in carcere coi droni: polizia, carabinieri ed esercito schierati per la sicurezza esterna

Ha preso il via il piano per monitorare e, se dal caso, scovare le basi di partenza degli apparecchietti volanti che trasportano droga e microcellulari, bloccando i "piloti"

Il piano di sicurezza esterna, prevenzione e ordine pubblico, era stato deciso lo scorso 6 marzo, durante il comitato convocato, e svolto direttamente in carcere, dal prefetto Filippo Romano. Ieri, giusto il tempo di pianificare e spartire zone e competenze, ha preso il via. Polizia, carabinieri e perfino pattuglie dell'Esercito sono, e saranno, quotidianamente in azione per monitorare e, se dal caso, scovare le basi di partenza dei droni, bloccando i "piloti".

Così i droni consegnano droga e cellulari in carcere: ecco le vie dove si nascondono i ''piloti''

Non sarà facile, certo. Ma le forze dell'ordine, ed Esercito compreso, ci sono. Non una presenza fissa e immobile. Ma veri e propri pattugliamenti che verranno fatti ad ampissimo raggio, tanto di giorno, quanto soprattutto di notte. E se d'ora in avanti si leveranno in volo dei droni è altamente probabile, se non forse addirittura scontato, che verranno avvistati. E probabilmente non ci sarà neanche possibilità di fuga per chi manovra gli apparecchietti volanti "carichi" di telefoni cellulari e droga da recapitare ai detenuti.

L'esclusiva inchiesta di AgrigentoNotizie, all'inizio del mese, aveva portato alla luce come avvengono le consegne con i droni al carcere "Pasquale di Lorenzo", come funziona l'illegale mercato della compravendita di telefonini fra detenuti e soprattutto - dopo appostamenti fatti di giorno e di notte, raccolta di testimonianze e indiscrezioni - quali sono le strade da dove decollano. Una sembrerebbe essere via Monsignor Costantino de Simone, la prima traversa che si incontra andando da Agrigento verso Favara lungo la statale 122. È una via che si inerpica costeggiando la recinzione della casa circondariale e che lascia spazio, dopo circa 250 metri, a un viottolo sterrato che scende verso valle lungo il perimetro del penitenziario. È una strada senza illuminazione. I lampioni esistenti, che comunque non seguono fino alla fine il confine del 'Petrusa', durante gli appostamenti di AgrigentoNotizie, sono risultati essere sempre spenti. Ed è risultato un posto perfetto per stare nascosti e far alzare in volo i droni.

Fuochi d'artificio esplosi all'esterno del carcere, ancora una volta via Monsignor Costantino de Simone è terra di nessuno

Carcere "Di Lorenzo" e zone circostanti

Ma c'è anche la provinciale 80 (che collega Agrigento con Favara), quella che sovrasta la rotonda degli scrittori, e la strada sterrata che dalla rotonda della statale 122 consente di proseguire verso contrada Petrusa o verso lo snodo con la "640": la Agrigento-Caltanissetta. 

Adesso, mentre andranno naturalmente avanti gli accurati e meticolosi controlli della polizia penitenziaria - che hanno permesso di scoprire e sequestrare una quarantina di microcellulari solo nel 2023 - in campo ci sono anche le forze dell'ordine, pattuglie dell'Esercito comprese, che si occuperanno del cosiddetto piano di sicurezza esterna, prevenzione e ordine pubblico. Inevitabilmente verranno anche allontanate quelle persone, familiari soprattutto, che, accampandosi in via Monsignor Costantino de Simone, cercano contatti con i congiunti reclusi o magari, con fuochi d'artificio e musica ad alto volume, festeggiano delle ricorrenze. 

Familiari che cercano il contatto con i congiunti reclusi, comitato ordine e sicurezza: deciso piano di sicurezza esterna

I 26 proprietari di case estive o abitate 365 giorni l'anno si erano detti, con AgrigentoNotiziestanchi ed esasperati. Da tempo reclamano la possibilità di collocare un cancello all'ingresso della via dove hanno collocato il cartello "Strada privata". Proposito che, dopo le verifiche disposte e fatte a margine del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltosi lo scorso 6 marzo, non risulterebbe praticabile. E non per mancanza di volontà, ma perché quella strada - secondo quanto apprende adesso AgrigentoNotizie - risulterebbe essere pubblica. 

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