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Utilizzo della tassa di soggiorno, il Codacons: “Polverizzati 700 mila euro, l’assessore al turismo si dimetta”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Siamo favorevoli alle manifestazioni culturali e agli spettacoli di ogni genere, ma siano programmati e pubblicizzati per tempo con appositi bandi.

Ad Agrigento sembra essere tornati indietro nel tempo, tra fondi della tassa di soggiorno e dello sbigliettamento del Parco archeologico si stanno spendendo, anzi bruciando in spettacoli e manifestazioni varie, centinaia di migliaia di euro, a fare due conti quasi 700.000 euro.

Perché non spendere una grande parte di questi in servizi al turismo e non programmare le attività per tempo? 

Possibile che per alimentare associazioni piccole o grandi che siano, non si debbano realizzare lavori edili che migliorino la città ed i servizi al turismo facendo in modo che la città possa allinearsi agli standard delle altre città turistiche migliorando l’offerta turistico ricettiva?

Non siamo soli nella nostra battaglia, ecco riassunte alcune note stampa e dichiarazioni di personaggi più o meno interessati alla problematica:

(Associazione ricreativa e culturale John Belushi A.P.S.):

Qual è la funzione della tassa di soggiorno? Azzardiamo una risposta: quella di finanziare iniziative, calendarizzate con largo anticipo, destinate a attrarre il turismo di qualità in Città. 

A stagione turistica iniziata, dunque, appare viziata da forte contraddizione la pioggia di piccoli contributi (i 40.000 euro per la Palomar meriterebbero un discorso a parte …) elargiti a coloro i quali, a vario titolo, organizzeranno eventi volti a far conoscere le tradizioni della nostra città, i percorsi del suo centro storico, le delizie della nostra enogastronomia.

Quel che segue è il frutto di una lunga osservazione di ciò che da tempo avviene all’ombra dei templi, della amatissima città vecchia, della dimenticata periferia. Riteniamo, con molta benevolenza, che l’amministrazione abbia tenuto conto, nel deliberare, di tutto quello che una attenta e consapevole gestione della cosa pubblica dovrebbe tener conto: e cioè entrare nel merito delle proposte, misurarne l’impatto e l’appeal, valutarne l’effettivo contributo alla vita culturale della città; appurare se i richiedenti abbiano negli anni effettivamente dato respiro alla “vita culturale” agrigentina; controllare che le manifestazioni vengano svolte nella legalità e con attenzione alla salute pubblica. 2600 anni di storia, a parere di chi scrive, non possono essere mortificati da eventi che, in molti casi, hanno più le caratteristiche di una sagra di cattivo gusto mentre questa città ha espresso intelligenze e buone pratiche che questa Amministrazione (e, parzialmente, anche quella precedente) mostra di non conoscere. Auspicando che quanto a margine venga accolto come un contributo costruttivo, si rivolgono alcune domande all’Amministrazione Miccichè (e alla non-opposizione in Consiglio Comunale):

Associazioni Abba, Assoturismo, Assotel, Confesercenti, Conflavoro, Tante case, Tante idee (componenti della Consulta comunale turismo):

“È un vero paradosso quanto sta accadendo ad Agrigento perché il tavolo della consulta sul turismo doveva essere un momento fondamentale per ragionare su come impiegare le risorse raccolte attraverso la tassa di soggiorno per promuovere la città dei templi e, di conseguenza, il prodotto turistico che Agrigento deve offrire. Ma, come apparso sulla stampa negli ultimi giorni, in questi mesi non è stato fatto niente e l’alibi accampato dai nostri amministratori è stato sempre il Covid. Ed invece la Consulta è andata a rilento e negli ultimi 6 mesi è stata riunita appena due volte.  

Di stucco ci hanno lasciato le dichiarazioni contenute in una nota diffusa dal sindaco dove leggiamo, nell’annunciare il piano di spese, che, secondo quanto promesso dal sindaco Franco Miccichè, avranno una grande ricaduta sul territorio nel rispetto del regolamento e delle finalità per cui è stata introdotta l’imposta. 

Nella seduta del 22 luglio pensavamo di discutere di iniziative e attività da concordare per utilizzare i proventi dell’imposta di soggiorno, ma ci siamo accorti, nostro malgrado, che tutto era già stato stabilito nelle stanze al secondo piano del Comune e che solo pro forma è stata informata la consulta sul turismo”. A fare questa amara riflessione sono i rappresentanti delle associazioni Abba, Assoturismo, Assotel, Confesercenti, Conflavoro, Tante case, tante idee. “Noi come gruppo abbiamo fatto notare al Tavolo del Turismo - continuano le associazioni - che spendere somme spropositate per spettacoli ad agosto non avrebbe dato nessun ritorno in termini di promozione turistica ma “inspiegabilmente” nulla è stato preso in considerazione. 

Gli spettacoli finanziati ci sembrano, come al solito, una attrazione per pochi agrigentini che sta servendo a dare un cartellone di eventi al Comune, spendendo dei soldi che invece dovrebbero servire a ben altra cosa. Per questo, siamo sempre più convinti che la nostra scelta di non far pagare l’imposta di soggiorno ai turisti sia la strada giusta, visto che poi non viene spesi per migliorare offerte e servizi. Il tavolo così fallisce perché manca il coordinamento dell’amministrazione, in primis dell’Assessore del Turismo, imprenditore del settore come noi, a cui si chiede di fare la sintesi tra le varie istanze che provengono dal mondo degli operatori del turismo e trovare le soluzioni tecniche ed amministrative per dare il via ai progetti".

La posizione del Codacons

Codacons Agrigento, sta inoltrando tutti gli atti delle delibere di finanziamento, del comune di Agrigento e del Parco Archeologico agli Uffici Regionali, al Presidente della Regione Musumeci, ed alla Corte dei Conti, chiedendo di valutare, se le spese siano previste dallo statuto, dai regolamenti vigenti e giustificabili, visto anche il precario stato delle casse comunali e dell’investimento spropositato da parte del Parco sulle installazioni pagate 250.000 euro per un “affitto” insensato.

Codacons chiede a voce alta le dimissioni dell’assessore al turismo, al comune di Agrigento: l’assessore ha perso di vista il suo primo ed importante obiettivo, quello di cambiare la modalità di spesa ed allineare alle disposizioni di legge, i fondi della tassa di soggiorno che nasce per dare servizi al turismo, l’assessore, ha fallito nel suo compito di rappresentare gli interessi della categoria che rappresenta.

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