Emergenza rifiuti, Carlisi: "C'è bisogno di un vero 'mea culpa'"
Fumo negli occhi. L’amministrazione comunale annuncia che andrà in procura per il tema caos rifiuti. Confessi anche i propri peccati. Ieri le patetiche scuse del sindaco dovevano spostare l’attenzione (e le colpe?) su altri soggetti. Tutto ciò dopo mesi di trattative e tentativi di conciliazione che sono finiti anche davanti al prefetto.
Da 3 anni il M5S chiede all’amministrazione di istituire i necessari controlli sui diversi servizi erogati alla cittadinanza. Nessuna azione. Solo un” vedremo/faremo” che in 3 anni non ha prodotto nulla. L’appalto prevede ore di lavoro e un numero preciso di lavoratori, non prevede che si pulisca tutta la città con la bacchetta magica.
Se prendo una domestica ad ore e le pago 3 ore non posso pretendere tutta la casa pulita se ci vogliono 10 ore per farlo. Altra cosa è controllare l’efficienza del lavoro svolto: tutte le massaie lo sanno e seguono la propria lavorante durante il servizio. Se ci sono inefficienze contestabili si vada alla denuncia.
Il sistema rifiuti è al collasso perché progettato per un numero minore di utenze. Minore rispetto a quello indicato dalla SRR nel nuovo appalto, minore rispetto alle utenze autodenunciatesi e che dicono di aver scovato. Il numero è quasi raddoppiato mentre i lavoratori sono diminuiti e ancora si prevede di diminuirli.
Certamente le colpe per il progetto sottodimensionato, il mancato controllo, il mancato avviso dell’imminente inizio della differenziata alle grandi utenze (tra cui carcere e ospedale), la chiusura delle isole ecologiche, la mancanza di regole certe per l’effettuazione e la fruizione del servizio attraverso un apposito regolamento non si possono addebitare a ditte e lavoratori e nemmeno agli “incivili”.
C’è bisogno di un vero “mea culpa”. Agrigento ha bisogno di un’amministrazione che affronti le proprie responsabilità e non vi si sottragga. Altrimenti tutti a casa.