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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Fondi per la nuova rete idrica? L’affondo del Codacons: “Il finanziamento di 49 milioni è andato perduto”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

“Smentiteci con carte alla mano. Il finanziamento di 49 milioni per la rete idrica - afferma Peppe Di Rosa del Codacons - è andato perduto. Già negli scorsi mesi avevamo rivolto alcuni interrogativi, rimasti senza risposta, all’ente di governo d’ambito, l’Ati, al gestore pubblico, Aica, e al sindaco di Agrigento. In particolare ci riferivamo alla tempistica contrattuale per la realizzazione delle opere, di soli 10 mesi, alla previsione di appaltare lavori già eseguiti negli scorsi anni dal precedente gestore, ma anche alla possibilità di pervenire, come auspicato, alla distribuzione continua, abbandonando i turni di distribuzione idrica.

Nell’indifferenza di chi avrebbe dovuto dare risposte precise e rassicuranti, adesso affermiamo con forza che il finanziamento per la rete idrica della città di Agrigento è andato perduto.

È stata espletata la gara, in gran silenzio sarebbe avvenuta la formale consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria, che però non ha mai concretamente avviato i cantieri. Inaudito!

A questo punto chiediamo pubblicamente, anche ai sensi dell’art. 12 del Ddg 1537 del 2022, quali adempimenti abbiano fatto o abbiano omesso, in tutti questi mesi, l’assemblea territoriale idrica di Agrigento, il gestore del S.I.I. e il Comune di Agrigento, proprietario delle reti affidate in gestione, ciascuno per le proprie competenze, al fine di consentire la rendicontazione e la conseguente certificazione della spesa finanziata con il presente decreto, sul PO FESR 2014/2020.

Ricordiamo che il termine inderogabile, del 31 dicembre 2023, in caso di inadempienza, prevedeva la revoca del finanziamento concesso e la restituzione delle somme già accreditate.

Siamo certi che, a stretto giro, arriveranno ulteriori precisazioni e smentite da parte dell’Ati, dell’Aica e del Comune. Ci auguriamo che tali enti si esprimano mostrando all’opinione pubblica atti formali e concreti e non le solite chiacchiere utilizzate per tenere buona la cittadinanza e l’utenza che stenta a vedere l’efficacia e l’efficienza del servizio idrico integrato affidato da tre anni, in prima persona, a una classe politica sulle cui capacità abbiamo espresso ogni riserva possibile.

Smentiteci con carte alla mano. Saremo i primi a chiedere scusa”.

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