rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
L'idea che diventa business / Valle dei Templi

Non solo archeologia, i Templi producono anche cibo di qualità: ecco il pane che nasce dai grani della Valle

Si chiama “Diodoros” ed è un progetto eno-gastronomico in continua espansione. Dopo olio, vino, agrumi e miele, arrivano le farine che costituiscono l’ultimo elemento di un variegato paniere con il meglio dei cibi biologici “a chilometro zero”

Fino a poco tempo fa nessuno aveva pensato che la Valle dei templi potesse offrire una grande opportunità di business dedicato al cibo biologico di qualità. L’immagine dei monumenti sulla via Sacra, del giardino della Kolymbethra e delle aree archeologiche agrigentine è stata sempre legata alla storia, ad un passato da scoprire sui reperti che riaffiorano dagli scavi, sulle colonne doriche che continuano a meravigliare milioni di turisti ogni anno. Ma da un paio di anni esiste un progetto, chiamato “Diodoros”, capace di espandere le potenzialità di un luogo millenario che, inevitabilmente, deve “fare la differenza”, renderci riconoscibili e soprattutto privilegiati in mezzo a tutti gli altri luoghi d’interesse in Italia.

“Viaggio di gusto”: le nuove puntate del programma di Alma tv girate ad Agrigento per raccontare "Diodoros"

“Diodoros” ha consentito di mettere insieme, selezionare, valorizzare, dare forma ai frutti di questa porzione di territorio così carica di fascino e storia. Elementi che sono diventati prodotti eno-gastronomici di qualità, perfetta sintesi di eno-gastronomia di alto livello, esportabile ed apprezzata in tutto il mondo. E dopo i primi passi con olio, vino, agrumi e miele, si è giunti alla pasta. Ora l’ultimo tassello che chiude il cerchio e rende completo il “paniere” è il pane che nasce dai grani della Valle dei templi. “Diodoros” rappresenta un’avventura unica nel suo genere: leggere un sito archeologico nelle sue infinite possibilità sensoriali. Gusto e olfatto prima di tutto, ma anche godimento per gli occhi.

La piana di San Gregorio, luogo da cui Papa Giovanni Paolo II, nel 1993, lanciò il suo celebre anatema contro la mafia, è diventata fulcro del business dedicato al cibo biologico di qualità 

Il libro che racconta la storia di un successo

Per questo profumi, sapori ed un packaging attento all’estetica hanno catturato l’attenzione dei consumatori e anche di un fotografo e narratore per immagini. Si tratta di Eduardo Cicala che ne ha voluto raccontare origini ed evoluzione attraverso un libro fotografico: un “picture-book” che scandisce il viaggio nel cuore di un progetto imprenditoriale vincente, che è già oggetto di studio come case-history.

Il progetto "Diodoros" riscuote nuovi successi: è caso di studio per l'università di Pollenzo

Il volume è pubblicato dal Parco archeologico Valle dei templi e si basa su foto e testi realizzati da Cicala. Sarà ufficialmente presentato domani alle 10,30 a “Casa Diodoros” in via Giuseppe La Loggia, il quartier generale da cui tutto è partito, che si trova proprio sotto la collina dei templi. Si tratta di una struttura, entrata a regime da pochi mesi, che si prepara alla sua seconda estate: uno spazio recuperato in un’area a ridosso del tempio della Concordia, immerso nella macchia mediterranea, un vero incubatore di cultura in una casa rurale. Un luogo già deputato ad essere l’ampliamento del percorso di conoscenza del territorio e della visita ai templi.

I mandorli della Valle dei templi nel nuovo libro di Luca Bergamin

Cicala ha messo a punto un condensato inestricabile di storia, fascinazione, informazioni organolettiche e mitologia, ma soprattutto un racconto della terra e dei popoli che si completa con una serie di ricette di chef del territorio che scelgono i prodotti “Diodoros” per i loro piatti. Con l’autore ne parleranno il direttore del Parco Roberto Sciarratta ed uno dei concessionari del marchio “Diodoros”, Fabio Gulotta.

Il pane della Valle dei templi fotografato da Eduardo Cicala-2

Il pane che nasce nella Valle dei templi

Grazie al marchio “Terra Dunci” di Rosario Pendolino si produrrà pane a lievitazione naturale con farine ottenute dai grani coltivati nella piana di San Gregorio dal concessionario Bartolo Cucchiara. La piana di San Gregorio, tra l’altro, è il luogo da cui Papa Giovanni Paolo II, nel 1993, lanciò il suo celebre anatema contro la mafia e che, dal 1999, ospita i grandi concerti che hanno visto avvicendarsi tutti i grandi nomi della musica italiana, anche mostri sacri che non ci sono più come Lucio Dalla e Pino Daniele. Con semola rimacinata di perciasacchi (60%), integrale di perciasacchi (40%) e lievito madre, il mastro fornaio Pendolino produce un pane fragrante, profumato, dal sapore antico, molto leggero e alveolato (idratazione al 70%) che si potrà acquistare ogni giorno nel punto vendita in via Francesco Crispi ad Agrigento.

Il paniere Diodoros fotografato da Eduardo Cicala-2

Gli altri prodotti del paniere

Già “mature” le confezioni di polvere di mandarino, polvere di limone e polvere di cappero, ricercate dagli chef per completare e dare un tocco unico ai loro piatti gourmet. Inoltre, alla farina integrale e alla semola di perciasacchi, si affiancano anche la farina integrale e la farina tipo 1 di Maiorca. Ed ancora l’olio pregiato in una miscela piccante di Ogliarola messinese e Biancolilla con sentori di campo, già premiato da Slowfood; i capperi spontanei, piccini e profumati, ora anche in polvere per insaporire i piatti; le mandorle colme di proprietà benefiche con oltre 250 varietà diverse che sposano i “cugini” pistacchi; il miele da ape nera sicula che è andato a ruba e che ha ottenuto numerosi riconoscimenti.

Valle dei Templi, via alla raccolta dei capperi: diventeranno prodotti a marchio "Diodoros"

Poi il “vino della Valle”: il rosso affinato in barile, blend Igt da Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio coltivati ai piedi del tempio di Giunone e affinato in rovere.

Infine gli agrumi – arance, mandarini, limoni - che danno succhi profumati ma anche bucce candite oltre alle polveri già citate; i fichi d’India dolcissimi ed i profumi di rosmarino, timo, alloro, salvia, origano, peperoncino e lo zafferano che si raccoglie a mano. Ed insieme al neonato pane, non poteva mancare la pasta che rappresenta il fiore all’occhiello di una passione tutta italiana.

AgrigentoNotizie è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

AgrigentoNotizie è in caricamento