"Usura aggravata e tentata estorsione", dopo la condanna 25enne lascia il carcere
Su istanza dell'avvocato Giovanni Castronovo, il giovane licatese è stato posto ai domiciliari con l'obbligo del braccialetto elettronico
Lo scorso 16 febbraio vennero condannati dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara: 12 anni di reclusione al cinquantunenne Antonino Greco e 7 anni per il figlio Paolo, 25 anni. Padre e figlio, di Licata, erano accusati di usura aggravata e tentata estorsione. Adesso, Paolo Greco lascia il carcere e, su istanza dell'avvocato Giovanni Castronovo, è stato posto ai domiciliari con l'obbligo del braccialetto elettronico.
Per il tribunale, il quadro delle esigenze cautelari sarebbe mutato con un ridimensionamento del pericolo di inquinamento probatorio. Ecco perché i domiciliari, per il giovane, appaiono la misura più appropriata.