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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Ultraleggero si schiantò sulla statale, l'Anas: non era al lavoro per noi

Il figlio della vittima: "La società ancora ad oggi non intende assumersi alcuna responsabilità sulla tragedia"

"L'Anas, ad oggi, non intende assumersi alcuna responsabilità sulla tragedia". Lo ha detto al Giornale di Sicilia Francesco Scannella, figlio di Salvatore: il dipendente dell'Anas e pilota di ultraleggeri di Campofranco che il 21 marzo dell'anno scorso morì dopo che il Tecnam che stava guidando è precipitato lungo la statale 640. 

La sciagura dell'ultraleggero, verifiche sulla statale e ispezioni sul relitto   

"Mio padre – racconta, sempre al Giornale di Sicilia, Francesco Scannella – quella mattina su incarico e autorizzazione dei suoi diretti superiori, si era messo a bordo del suo Tecnam per effettuare delle riprese aeree su alcuni nuovi lotti prossimi all'apertura al traffico. Mio padre – afferma il figlio Francesco - si trovava in volo per conto e nell’esclusivo interesse di Anas tant’è che è precipitato in un tratto stradale della statale 640. Incredibilmente però la società ancora ad oggi non intende assumersi alcuna responsabilità sulla tragedia".

La telecamera ha registrato tutto: chiarita la dinamica dell'incidente 

La Procura, subito dopo l'incidente, aprì un'inchiesta decidendo però di archiviare il filone sulle responsabilità da addebitare al direttore regionale di Anas Valerio Mele. La famiglia Scannella si è opposta all’archiviazione. Il gip di Agrigento ha accolto l’istanza e lo scorso 19 settembre si è tenuta l’udienza. La famiglia, difesa dagli avvocati Francesco Turoni ed Elisa Butera, ha cercato di controbattere presentando alcuni punti a proprio favore, contestando in primis la perizia secondo cui il velivolo non aveva l’autorizzazione necessaria a sorvolare la zona alla quota alla quale volava al momento dell'impatto letale con i cavi dell’alta tensione.

"L'ho visto precipitare": parla l'ispettore della polizia che ha assistito all'incidente 

"Come ha scritto il nostro consulente di parte – chiarisce Francesco Scannella - gli ultraleggeri hanno altri limiti di quote e mio padre stava volando alla quota giusta per effettuare le riprese e non ha avuto nessuna colpa se chi di dovere non aveva provveduto a segnalare i cavi con i consueti dispositivi. Dinanzi al gip abbiamo richiesto nuove indagini che approfondiscano e confermino questi veritieri fatti e un accertamento più approfondito sulle responsabilità delle alte sfere di Anas che avevano espressamente chiesto e autorizzato gli 'speciali' servizi di mio padre per i fini istituzionali della società".

IL VIDEO. Ultraleggero si schianta sulla statale 640, morto il pilota
 

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