Pesce, salumi, formaggi non tracciabili e niente autorizzazione sanitaria per il deposito: sequestro e multe a ristoratore
I militari del nucleo Antisofisticazione e Sanità hanno inoltrato alle competenti autorità le segnalazioni sulle “lievi carenza igieniche” riscontrate nei locali e nei frigoriferi
Sedici chili di pescato, poco meno di sette chilogrammi di salumi e quattro e mezzo di prodotti caseari – dal valore complessivo di 1.500 euro - sono risultati essere non correttamente tracciabili. Di fatto, è stato impossibile garantire la sicurezza della filiera alimentare. I locali adibiti a deposito ed area lavaggio – dal valore di circa 80 mila euro – sono, inoltre, risultati privi di registrazione sanitaria. I carabinieri del Nas di Palermo, con il supporto dei colleghi della stazione, dopo aver messo a segno un’ispezione igienico-sanitaria, e successive verifiche documentali, hanno sottoposto a sequestro amministrativo i locali adibiti a deposito ed area lavaggio di un ristorante che sorge sul lungomare Luigi Rizzo di Lampedusa e hanno sanzionato, il legale rappresentante dell’attività, per complessivi 2.500 euro. I militari del nucleo Antisofisticazione e Sanità hanno, inoltre, inoltrato alle competenti autorità le segnalazioni sulle “lievi carenza igieniche” riscontrate nei locali e nei frigoriferi.
"Carne e pesce non tracciati pericolosi per la salute": scatta il blitz del Nas, sequestrati quintali di prodotti
E’ nell’ambito dell’operazione denominata “Estate tranquilla 2022” che proprio i carabinieri del Nas sono tornati sulla più grande delle isole Pelagie dove stanno effettuando controlli sulle attività di ristorazione, ma non soltanto. In materia di ristorazione, naturalmente, i militari dell’Arma vogliono soltanto garantire la sicurezza alimentare di isolani e turisti, e sono ancora tanti i villeggianti presenti sull’isola. Ma non è finita e non sono esclusi – stando a quanto emergeva nelle ultime ore – altri risultati.
Già lo scorso luglio, il Nas era stato a Lampedusa, rivoltando locali ed esercizi commerciali ambulanti: ristoranti, pizzerie, macellerie, chioschi e imprese varie. Alla fine, furono elevate sanzioni per complessivi 22.500 euro e qualcuno venne segnalato all’Asp.