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Domenica, 28 Aprile 2024
Violenza / Licata

"Ha tentato di uccidere il figlio di Pino Cuttaia con tre coltellate alla milza": 17enne davanti al gup

All'udienza preliminare il giudice gli concede gli arresti domiciliari: all'origine dell'aggressione ci sarebbe un litigio scaturito da un furto di uno scooter subito dal fratello della vittima di cui chiedeva la restituzione. L'imputato si difende: "Sono stato aggredito per primo e non volevo colpirlo"

Arresti domiciliari e giudizio abbreviato per il 17enne arrestato lo scorso luglio con l'accusa di tentato omicidio aggravato ai danni del figlio dello chef pluristellato Pino Cuttaia. 

Il giudice per le udienze preliminari del tribunale per i minorenni, Antonina Pardo, all'apertura del procedimento, ha attenuato la misura cautelare nei confronti del giovane su richiesta dei difensori, gli avvocati Salvatore Manganello e Alberto Caffarello che hanno annunciato che chiederanno il rito abbreviato e la messa alla prova. 

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Secondo quanto ipotizza l'accusa, il minorenne avrebbe utilizzato un'arma da taglio colpendolo tre volte. Un fendente al fianco, in particolare, provocò la rottura della milza e la perforazione della pleura che rese necessario un intervento chirurgico. Il giovane si salvò dopo settimane di ricovero in cui finì pure in terapia intensiva. All'origine del tentato omicidio, avvenuto la notte fra l'1 e il 2 luglio, giorno del suo 24esimo compleanno, un litigio provocato dalla richiesta di restituzione di uno scooter che il 17enne avrebbe rubato al fratello di Cuttaia.

L'aggressione avvenne all'esterno di uno stabilimento balneare di Mollarella. L'imputato si è sempre difeso sostenendo di essere stato aggredito per primo da Cuttaia e dai suoi amici in una fase iniziale della vicenda. Poco dopo ci sarebbe stato un secondo litigio ma, sempre secondo la versione della difesa, non avrebbe avuto intenzione di sferrare il fendente e si sarebbe trattato di un incidente dovuto alla concitazione.

Il giudice, intanto, sollecitato dalla difesa che ha rappresentato l'esigenza di consentire all'imputato un percorso terapeutico per alcuni problemi di natura psicologica, gli ha concesso i domiciliari. Si torna in aula il 19 dicembre. 

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