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Sabato, 27 Aprile 2024
Polizia / Licata

"Tentata estorsione ed usura in concorso": arrestati padre e figlio, devono scontare la pena

Entrambi sono stati portati in carcere: il primo deve espiare 8 anni e 22 giorni di reclusione, mentre il ragazzo 6 anni, 9 mesi e 1 giorno

A metà febbraio dello scorso anno vennero condannati dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara - a 7 anni di reclusione il figlio e a 12 anni il padre. Poche settimane dopo, all'inizio di marzo per la precisione, su istanza dell'avvocato Giovanni Castronovo, il giovane venne posto ai domiciliari con l'obbligo del braccialetto elettronico. Ieri, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall'ufficio Esecuzioni penali della Procura di Agrigento, padre e figlio, ossia Antonino e Paolo Greco di 53 e 26 anni, sono stati arrestati dai poliziotti del commissariato di Licata. Il primo deve scontare 8 anni e 22 giorni di reclusione. Il ragazzo invece 6 anni, 9 mesi e 1 giorno. Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli dei reati di tentata estorsione ed usura in concorso, commessi a Licata fra il 2016 e il 2019. Dopo le formalità di rito dell'arresto, la polizia li ha portati entrambi al carcere di contrada Petrusa ad Agrigento. 

Pizzo, usura e pestaggi alle vittime per pagare, condannati padre e figlio

L'inchiesta a carico dei due licatesi (difesi dagli avvocati Giovanni Lo Monaco, Francesco Lumia e Giovanni Castronovo) era stata avviata in merito a tre presunti casi di usura e altrettanti di tentata estorsione: avrebbero prestato soldi, costringendo i debitori-vittime a restituirli con tassi di interesse esorbitanti, il 54% in un caso e il 240% annuo nell'altro. Vittime che sarebbero state - stando a quanto è emerso durante il processo - anche picchiate e minacciate.

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