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Sanità e disservizi, il Cartello sociale: "Non abbiamo mai voluto attaccare il prefetto ... è solo un equivoco"

Sindacati e Chiesa vogliono al più presto fornire alla massima autorità di Governo "la corretta lettura della missiva" inviata al presidente Mattarella. Filippo Romano: "Nonostante il grande impegno sul fenomeno migratorio, ho ricevuto, negli scorsi due mesi, ogni genere di associazioni e comitati"

"Il Cartello Sociale non ha mai pensato di attaccare il prefetto a cui riconosce il grande impegno profuso per tentare di affrontare le varie criticità che attraversano il sistema sanitario pubblico nel nostro territorio. Rivolgersi al capo dello Stato corrispondeva all'esigenza di accendere i riflettori su una situazione estremamente delicata, della quale non ha certo responsabilità il prefetto, che per altro non può avere la bacchetta magica per risolverla dall'oggi al domani". Con queste parole - scritte in quello che avrebbe voluto essere un comunicato stampa (è stata diramata una mail neanche firmata ndr.) - i componenti del Cartello Sociale, don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Emanuele Gallo e Gero Acquisto cercano di chiarire, "per rimuovere gli equivoci che qualcuno maliziosamente vuole disseminare" - spiegano -,  il senso della lettera inviata, nei giorni scorsi, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sanità e disservizi, accuse gratuite al prefetto e sindaci pronti a schierarsi al fianco di Romano

Sanità e disservizi, il Cartello sociale scrive una lettera al presidente della Repubblica

"Avere sottolineato che non c'è stata la possibilità di un incontro per diverse settimane non significa accusare il rappresentante del Governo, ma è stata una conseguenza della pressione di tanti cittadini che anche con diversi sindaci hanno partecipato alla manifestazione popolare del 17 giugno. La Prefettura si conferma punto di riferimento per tutti, comprese le forze sociali e la Chiesa come per i sindaci - hanno aggiunto dal Cartello Sociale - . La lettera al presidente della Repubblica non è stato un modo per mettere in discussione il lavoro del prefetto su questo delicato fronte, quanto piuttosto per reclamare la giusta attenzione su una causa importante". Il Cartello Sociale parla di "amore della verità" nella mail con la quale cerca di fare chiarezza. E si augura "di potere presto fornire al prefetto la corretta lettura della missiva e rimuovere gli equivoci che delegittimano il Cartello Sociale". 

Come evidenziato ieri da AgrigentoNotizie (la testata online locale che non viene menzionata nello scritto diramato dal Cartello sociale), l'appello fatto, con una missiva, al presidente della Repubblica non può che essere, indiscutibilmente, legittimo: c'è da affrontare, e laddove possibile tentare di tamponare, le criticità della sanità Agrigentina. Chiarire, oggi, il senso del passaggio della lettera in cui è stato scritto - e che ai più, sindaci compresi, è apparso come un attacco gratuito - che "il prefetto ha fatto solo sapere che avrebbe approfondito a diversi livelli per dare una più esaustiva risposta, ma finora, a due mesi esatti della manifestazione, non si è avuto alcun riscontro" dimostra chiaramente che il Cartello sociale non ha inteso scagliarsi contro la Prefettura. Quel passaggio andava forse scritto in maniera diversa per evitare di innescare "equivoci". Ed è un passaggio che dovrebbe essere chiarito, non soltanto agli agrigentini e al prefetto, anche al capo dello Stato a cui la lettera è stata indirizzata. Perché anche Mattarella potrebbe cadere in "equivoco" e pensare che magari la massima autorità di Governo - a cui anche il Cartello sociale riconosce di "non avere la bacchetta magica" - se ne sia stato con le mani in mano o che, ad Agrigento, vi siano due "fronti": il Cartello sociale e il prefetto con i sindaci. "Cosa non vera" - hanno evidenziato dallo stesso Cartello sociale - . 

"Non ho avuto notizia della richiesta di incontro del Cartello Sociale - ha diplomaticamente spiegato oggi, ad AgrigentoNotizie, il prefetto Filippo Romano -  perché li avrei volentieri ricevuti. Ben conosco il loro lodevole impegno a favore della comunità agrigentina. Nonostante il grande impegno della Prefettura sul fenomeno migratorio, ho ricevuto, negli scorsi due mesi, ogni genere di associazioni e comitati. Ho saputo delle difficoltà di contatto da parte di alcuni cittadini e ne sono dispiaciutissimo, me ne scuso con loro. Sto cercando di migliorare la capacità di risposta degli uffici, segnati dalla concomitanza di una scopertura di organico che supera il 50 per cento e dall'acuirsi del numero degli sbarchi, il doppio dello scorso anno".

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