La guerra fra Cosa nostra e stidda negli anni Ottanta: no alla scarcerazione di Croce Alletto
Il 59enne, in cella da 30 anni, è stato condannato all'ergastolo per associazione mafiosa, omicidio, droga e traffico di armi: la difesa chiedeva la sospensione temporanea della pena
Il 59enne Croce Alletto, di Palma di Montechiaro, personaggio principale dell'inchiesta sulla guerra di mafia degli anni Ottanta in provincia di Agrigento, resta in carcere. La notizia è riportata oggi sul quotidiano La Sicilia.
La Cassazione, rigettando il ricorso della difesa, ha negato la liberazione condizionale allo stiddaro in carcere da 30 anni dopo la condanna all'ergastolo per associazione mafiosa, omicidio, tentato omicidio, rapina, droga e armi.
La difesa di Croce Alletto, componente del gruppo di fuoco degli stiddari, aveva chiesto al tribunale di sorveglianza de L’Aquila la liberazione condizionale che gli era stata negata. Si tratta di un istituto giuridico che consiste nella sospensione temporanea della pena detentiva quando già ne sia stata scontata gran parte.
Il no del tribunale di sorveglianza è stato confermato dalla Cassazione che ha respinto la richiesta di scarcerazione.