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Lunedì, 29 Aprile 2024
Operazione "Oro bianco" / Palma di Montechiaro

Il processo al clan palmese "paracco", presunto affiliato si difende: "Mi indigno quando mi dicono che sono mafioso"

Il 57enne Sarino Lo Vasco, accusato di essere un "capo decina" della cosca: "Da sempre ottimo figlio e padre, non capisco cosa c'entro"

"Mi indigno quando mi dicono che sono mafioso, non capisco cosa c'entro. Sono sempre stato un buon figlio e un buon padre". Sarino Lo Vasco, 57enne presunto "capo decina" del clan "paracco" che avrebbe operato a Palma sovrapponendosi a Cosa nostra e stiddra, si difende così.

L'imputato ha chiesto di rilasciare spontanee dichiarazioni al processo, in corso davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato, scaturito dall'operazione "Oro bianco" che ha disarticolato la famiglia mafiosa e un traffico di droga gestito dal clan. L'operazione avrebbe svelato anche alcuni legami fra la mafia e la politica cittadina nella città del Gattopardo. 

L'inchiesta "Oro bianco": 10 condanne e 8 assoluzioni

Lo Vasco è accusato di associazione mafiosa per avere fatto parte del clan con il ruolo operativo ben definito di "capo decina". L'imputato, collegato da remoto col carcere di Voghera, ha anche avuto modo di polemizzare per la gestione dei suoi problemi di salute in carcere. "Ho lo stomaco distrutto per i farmaci che mi vengono dati per la sciatica, non capisco di quale mafiosità vengo accusato".

E' slittata, intanto, la requisitoria del pm a carico dei 13 imputati perché i giudici hanno disposto la riaperture dell'istruttoria per sentire due carabinieri in merito al contenuto di alcune intercettazioni. 

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