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Mafia, inchiesta "Icaro": dibattimento agli sgoccioli

La lista dei testi è esaurita, entro l'estate potrebbe esserci la requisitoria del pubblico ministero Claudio Camilleri

Giro di boa al processo Icaro, scaturito dall’inchiesta che fra il dicembre del 2015 e i mesi successivi, ha fatto scattare decine di arresti e misure cautelari nei confronti di presunti affiliati e boss di Cosa Nostra agrigentina. Ieri mattina il presidente del tribunale di Agrigento, Pietro Maria Falcone, che dirige il dibattimento insieme ai giudici a latere Gianfranca Claudia Infantino e Agata Anna Genna, ha revocato l’ammissione di diversi testi della difesa.

L’ordinanza è stata emessa dopo che alcuni difensori (nel collegio, fra gli altri, gli avvocati Antonino Gaziano, Salvatore Pennica, Salvatore Salvago e Ignazio Martorana) hanno rinunciato a parte dei testi che in un primo momento avevano citato. Molti di quelli indicati nelle liste dei difensori, peraltro, erano comuni con quelli del pubblico ministero Claudio Camilleri e, quindi, erano stati già sentiti.

Gli imputati del troncone ordinario del processo sono dodici. Nella lista, oltre a Ciro Tornatore, morto a 83 anni lo scorso gennaio ci sono i nomi di: Antonino Abate, 29 anni, Carmelo Bruno, 47 anni, Vito Campisi, 45 anni, Roberto Carobene, 38 anni, Antonino Grimaldi, 55 anni, Stefano Marrella, 59 anni, Vincenzo Marrella, 41 anni, Vincenzo Marrella, 60 anni, Pasquale Schembri, 53 anni, Gaspare Nilo Secolonovo, 47 anni, e Francesco Tortorici, 36 anni.

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