Sequestro beni mafia, Cgil: «Tornino alla società onesta»
«Adesso - aggiunge Raso - ci auguriamo che quei terreni, quegli immobili, quei soldi non restino fermi, ma servono a dare risposte sociali, lavorative e di rafforzamento dell’apparato investigativo e di sicurezza e che, quindi, ritornino, per questa via, nella disponibilità di siciliani onesti"
"Abbiamo letto con enorme soddisfazione del sequestro di beni del valore di oltre 1,5 milioni di euro, riconducibili a cinque boss agrigentini da parte della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento - dice Massimo Raso, segretario generale della Cgil Agrigento -. Al Procuratore aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del gruppo misure di prevenzione della Dda di Palermo e a quanti si sono adoperati per giungere a questo obiettivo, il sentito “grazie!” del sindacato».
«Adesso - aggiunge Raso - ci auguriamo che quei terreni, quegli immobili, quei soldi non restino fermi, ma servono a dare risposte sociali, lavorative e di rafforzamento dell’apparato investigativo e di sicurezza e che, quindi, ritornino, per questa via, nella disponibilità di siciliani onesti".