«Adesso - aggiunge Raso - ci auguriamo che quei terreni, quegli immobili, quei soldi non restino fermi, ma servono a dare risposte sociali, lavorative e di rafforzamento dell’apparato investigativo e di sicurezza e che, quindi, ritornino, per questa via, nella disponibilità di siciliani onesti"
I beni che saranno acquisiti dallo Stato, così come deciso dal collegio presieduto dal giudice Giuseppe Melisenda Giambertoni, esclude solo un terreno per il quale è stata riconosciuta la legittima provenienza
I beni confiscati alla mafia, infatti, sono proprietà dei cittadini e devono essere riconvertiti ad uso sociale. Investiamoli in infrastrutture, sviluppo della mobilità e del territorio, per finanziare l'imprenditoria giovanile, come sostegno alle famiglie meno abbienti ed alle associazioni, movimenti, comitati che si occupano di combattere la mafia, con grande coraggio e spesso in solitudine
La notizia odierna di confisca da parte della Dia di beni per 54 milioni di euro ad imprenditori della provincia agrigentina ritenuti "contigui a cosa nostra" evidenzia ancora una volta quanto il nostro tessuto economico sia permeato da operatori economici che alterano le normali regole di mercato a discapito delle numerose aziende oneste e delle relative famiglie di lavoratori
Sui 10 ettari su cui sorgono le due strutture, la cooperativa "Libera Armonia" di Poggioreale realizzerà una cantina sociale e un agriturismo. La cerimonia di consegna oggi
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Agrigento, su richiesta della Procura di Palermo. Il sequestro è avvenuto nei confronti di Vincenzo Scavetto, arrestato due anni fa per associazione mafiosa e poi condannato a dieci anni di carcere
Nel weekend della scorsa settimana la polizia ha sequestrato beni mobili ed immobili per un ammontare di circa 6 milioni di euro, riconducibili ad alcune delle persone coinvolte nell'operazione antimafia