Secondo i giudici amministrativi l'uomo, in servizio presso la Direzione investigativa di Agrigento "aveva comunque l’onere di informarsi circa la reale sussistenza di tali eventi e, soprattutto, di informarne prontamente i superiori gerarchici"
A ricostruire le dazioni mensili, documentate dalla sezione Dia, ma anche i timori del principale indagato è stato, nelle pagine dell'ordinanza cautelare, il gip del tribunale di Palermo Walter Turturici
Il gip: “Le conversazioni captate delineano la personalità spregiudicata di Vincenzo Corvitto e la sua chiara propensione ad assecondare compromessi con la criminalità organizzata pur di ottenere guadagni, ben consapevole dei ritorni in termini di protezione nei contesti territoriali in cui sono allocati i suoi interessi economici, e dei vantaggi conseguenti al trattamento di favore derivante dalla posizione di egemonia nel comparto economico di interesse"
Gli esiti investigativi hanno documentato, in merito allo spaccio, l’esistenza e l’operatività di sodalizi nei Comuni di Agrigento, Ribera, Favara, Licata e Canicattì
Nella relazione semestrale, emerge che "il rischio di contrasti interni potrebbe scaturire anche dal fatto che boss e gregari sono determinati, dopo essere tornati in libertà, a riappropriarsi del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione"
Il provvedimento della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo riguarda, in particolar modo, la "Campione industries" e la "G. Campione srl". Imprese che resteranno pienamente operative: sono state affidate ad un amministratore giudiziario
Tra i destinatari delle 26 misure cautelari figura un 22enne originario di Canicattì. Numerosi i settori presi di mira: da quello ittico alla panificazione, dalle pasticcerie al ritiro delle pelli e degli oli esausti
Gli approfondimenti della Direzione investigativa antimafia hanno consentito di dimostrare, oltre al profilo criminale del soggetto, la sproporzione tra i redditi dichiarati e il consistente patrimonio accumulato nel tempo e a lui riconducibile
Il rapporto dello speciale nucleo investigativo indirizzato al Parlamento conferma il "minimo ricorso alla violenza dell'organizzazione e la convivenza fra le varie articolazioni"
Dalle indagini sarebbe emersa "la contiguità ad elementi di spicco di Cosa nostra", con una scalata imprenditoriale "inserita all'interno di una commistione di interessi tra mafia e impresa"
Il capo sezione della Direzione investigativa antimafia punta l'indice sul ruolo della classe politica nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata
Il vice questore, a capo della sezione Dia, ha illustrato i punti cardine della relazione del primo semestre 2021: "E' presente una agromafia parassitaria che si interessa prevalentemente delle intermediazioni nel settore dell'ortofrutta. E' emersa anche la carenza di adeguati controlli sui regimi di 41bis"
Dalla relazione semestrale emerge una forte presenza delle cosche in vari Paesi del mondo: "Fenomeno favorito dalla volontà di trasferire altrove i propri interessi"
Il numero uno della direzione investigativa antimafia ha parlato in occasione del convegno che al museo archeologico San Nicola si è articolato sull'influenza delle religioni nella lotta alla criminalità organizzata
Il procuratore è intervenuto durante il convegno "L'influenza della religione nella lotta alla criminalità organizzata" nel trentennale della fondazione della Dia
Le celebrazioni per il trentennale dell'organismo investigativo interforze prevedono anche un convegno sul contributo della chiesa nella lotta alla mafia
Secondo la relazione sul secondo semestre 2020, al latitante i capimafia della provincia "riconoscono unanimemente l'ultima parola sull'investitura o sulla revoca di cariche di vertice all'interno dell'associazione"
Non soltanto la proiezione verso i Paesi del Nord America e dell'America Latina come Venezuela e Brasile e verso il Nord Europa, con particolare riguardo verso Germania e Belgio, i boss dopo le scarcerazioni provano a trasferire gli interessi illeciti laddove non siano immediatamente riconoscibili