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Sabato, 27 Aprile 2024
In primo grado era stato condannato / Cattolica Eraclea

L'omicidio del marmista di Cattolica Eraclea, fissata udienza in Cassazione dopo l'assoluzione dell'operaio

Ad impugnare il verdetto della corte d'Assise d'appello di Palermo è stato il sostituto procuratore generale di Palermo, Giuseppe Fici. Anche il difensore di parte civile, l'avvocato Antonino Gaziano, ha presentato ricorso

E' stata fissata l'udienza, alla prima sezione della Cassazione, contro la sentenza d'assoluzione, pronunciata lo scorso 22 giugno dalla corte d'Assise d'appello di Palermo, di Gaetano Sciortino, 59 anni, di Cattolica Eraclea. Ad impugnare il verdetto è stato il sostituto procuratore generale di Palermo, Giuseppe Fici. L'udienza si terrà il prossimo 19 aprile. 

Sciortino era stato accusato dell’omicidio del marmista del paese Giuseppe Miceli, ucciso il 6 dicembre 2015 all’interno del suo laboratorio. L'artigiano è stato massacrato con gli arnesi usati per il suo lavoro e fu colpito probabilmente con un motorino dell'acqua al volto. Sciortino, operaio di 59 anni, difeso dagli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello, fu condannato in primo grado a 24 anni di reclusione dalla Corte di assise di Agrigento. 

In appello la sentenza è stata totalmente ribaltata. E l'imputato è stato assolto. 

Marmista massacrato e ucciso per rapina: condanna a 24 anni

Anche il difensore di parte civile, l'avvocato Antonino Gaziano, che difende i familiari della vittima, aveva impugnato il verdetto contestando la sentenza di appello che trascurerebbe, secondo quanto contenuto nel ricorso, alcuni elementi che proverebbero con certezza che a uccidere Miceli è stato Sciortino. Il caso, adesso, verrà discusso davanti la prima sezione della suprema corte di Cassazione. 

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