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Domenica, 28 Aprile 2024
La scommessa ecologica

Capitale italiana della cultura 2025 punta anche al “green”, ancora più colonnine per le auto elettriche: ma conviene davvero?

Il numero delle vetture senza benzina o gasolio che circolano ad Agrigento è aumentato del 20% negli ultimi 6 mesi ma dominano ancora scetticismo e scarsa educazione. Un vademecum per capire a cosa si va incontro se si decide di abbandonare il motore termico nella città dei templi

Rispetto ad un passato non molto lontano, in molti ora cominciano a farsi alcune domande con maggiore curiosità: conviene davvero passare all’elettrico? Anche ad Agrigento può rivelarsi una scelta vincente? Oppure la nostra realtà è ben diversa dalle città metropolitane? Di certo gli scettici rappresentano ancora la stragrande maggioranza. Ma intanto, negli ultimi 6 mesi, il numero delle auto elettriche nella città dei templi è aumentato di circa il 20%. L’attenzione sulla mobilità elettrica è dunque in crescita, soprattutto perché, nel 2023, gli agrigentini hanno visto nascere numerose colonnine di ricarica in diverse aree del territorio, sia in centro che nelle periferie: sorprendentemente tante, forse anche troppe, rispetto alle dimensioni del capoluogo. 

Il motivo c’è: le compagnie che distribuiscono energia elettrica puntano su Agrigento Capitale italiana della cultura e ci hanno pensato in tempo. Soprattutto tenendo presente che molti turisti arrivano in città con auto a noleggio che, sempre più spesso, sono elettriche.

Prima Eni Plenitude e poi Enel hanno installato in più round degli appositi stalli che consentono di ricaricare le auto “full electric” privilegiando, quasi sempre, la modalità di ricarica lenta con il connettore “Tipo 2 Mennekes” che è quello più diffuso, sufficiente a soddisfare la maggior parte degli utenti. Si è però notato che passa diverso tempo, a volte anche alcuni mesi, prima di vedere la colonnina funzionante.

Capitale italiana della cultura ha accelerato l’evoluzione “green” ad Agrigento, ritenendo la città un terreno potenzialmente fertile per lo sviluppo della mobilità sostenibile in vista dell’importante appuntamento il prossimo anno.

La situazione attuale

La colonnina più nuova è quella installata da Enel sul lungomare Falcone e Borsellino a San Leone, nelle adiacenze di piazzale Giglia. Al momento non è ancora attiva. Conteggiando anche questa, che dovrebbe cominciare a funzionare entro l’estate, il numero complessivo delle colonnine presenti ad Agrigento è 20. A San Leone ce ne sono 3 di Eni Plenitude (ricarica lenta) più una quarta che è appunto quella da attivare. E proprio su questa va fatto un piccolo approfondimento: si chiama “Juice Pump 75 Trio” ed è fornita da Enel. Non è l’unica ad Agrigento: ce ne sono altre 2 già funzionanti in piazza Vittorio Emanuele e al Villaggio Mosè. Include tre connettori: il Css Combo e CHAdeMO per la ricarica veloce (che garantiscono velocità teoriche fino a 75 kilowatt) e il solito “Tipo 2” da 22 chilowatt. I primi due sono più utili per le auto di grandi dimensioni e più performanti che dispongono di un pacco batteria più capiente. L’altro va benissimo per le utilitarie come Smart, Fiat 500 o Renault Twingo ed è il più diffuso dato che è lo stesso (ed unico) che si trova nelle colonnine Eni Plenitude a doppia presa e in quelle Enel di piccole dimensioni. Va inoltre sottolineato che le “Jump Trio” risultano particolarmente comode perché dispongono già di cavo. Quindi non è necessario tirar fuori il proprio dal bagagliaio dell’auto. Fare il pieno di elettricità, in questo caso, è come rifornirsi alla pompa di benzina ma con tempi di attesa, ovviamente, più lunghi.

Tornando al conteggio, dunque, San Leone ne ha 4; al Villaggio Peruzzo ce n’è una; due in via Esseneto; due in via Empedocle; una in via Pietro Nenni; una in via Imera; una in piazza Vittorio Emanuele (la “Jump Trio” di Enel già funzionante); due al Villaggio Mosè (di cui l’altra “Jump Trio” sempre funzionante in piazza del Vespro); una alla stazione ferroviaria Agrigento Bassa; una in piazza Don Minzoni; una in via Atenea vicino alla Camera di commercio; due a Villaseta e una nella terrazza-parcheggio del centro commerciale “Città dei templi”.

La città dei templi sempre più “green”, attivate nuove colonnine per la ricarica delle auto elettriche: ecco dove

Andrebbero aggiunte per completezza quelle presenti in via Unità d’Italia e alla zona industriale, vicino all’ospedale di contrada Consolida, che sono però collocate all’interno delle concessionarie d’auto e quindi non accessibili 24 ore su 24. Fanno eccezione RN Motors in via Unità d'Italia e Guadagni alla zona industriale che le rendono fruibili a tutte le ore.

Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche ad Agrigento

Quanto tempo si impiega a ricaricare

Se la velocità “promessa” dalle diverse tipologie di colonnine e connettori viene mantenuta, mediamente la batteria può passare dal 20 all’80 per cento in circa 40 minuti. Questo risultato si può ottenere con un’utilitaria che ha una batteria di piccole dimensioni avvalendosi delle colonnina a 22 chilowatt a ricarica lenta. I 22 chilowatt, infatti, sono sufficienti a completare il ciclo le batteria non è troppo grande. Il discorso cambia se con questa modalità si ricarica un suv o comunque un’auto di dimensioni più generose. In questo caso i tempi arrivano anche a raddoppiare o triplicarsi. Quindi, per attestarsi sempre sui 40 minuti di attesa, bisogna rivolgersi ai connettori “veloci” che, come detto, ad Agrigento sono attualmente disponibili solo in piazza Vittorio Emanuele e in piazza del Vespro al Villaggio Mosè, in attesa che si aggiunga anche quella di San Leone vicino piazzale Giglia. Connettori veloci che, peraltro, prevedono costi più elevati al chilowatt/ora aumentando le spese di gestione dell’auto.

Spesso però si è notato che la velocità teorica di 22 o 75  kilowatt (ma esistono anche colonnine a 150 kilowatt che ad Agrigento però non ci sono), si dimezza o comunque fluttua. E’ quindi facile che i tempi di attesa si allunghino arrivando anche a un’ora ed oltre. L’esempio di caricare dal 20 all’80 per cento non è casuale: le case produttrici consigliano infatti di mantenersi il più possibile entro questo intervallo per allungare la vita delle batterie.

E bisogna pure tenere presente che le auto elettriche, superato l’80 per cento, tendono a diminuire progressivamente la velocità di ricarica, nel raggiungere il 100 per cento, per preservare l’integrità degli accumulatori. Se si ha dunque intenzione di arrivare al 100 per cento per garantirsi l’autonomia massima bisogna preventivare ancora più tempo. Le attese per la ricariche possono però rivelarsi un vantaggio se si hanno difficoltà a parcheggiare. Un’ora e passa di tempo necessari a raggiungere il 100 per cento si trasformano dunque nella possibilità di disporre di un posto auto gratuito per la sosta. Inoltre le compagnie offrono un’ora gratuita di sosta dopo il termine della ricarica. Trascorsa questa ora, la colonnina si trasforma in una sorta di “parchimetro” che comincia a tariffare circa 10 centesimi al minuto se non si toglie la macchina dallo stallo. 

E’ certamente un privilegio, almeno fino a quando le auto elettriche saranno in grande minoranza rispetto alle termiche. Parcheggio facile a patto di non incappare nell’incivile di turno: non è infatti raro trovare uno stallo occupato da chi non ne ha diritto. E Agrigento non è esente da questo fenomeno. 

Colonnine elettriche - Auto termica occupa stallo via Atenea

Colonnine per ricaricare in centro? Comode, ma spesso occupate abusivamente da auto termiche

Viaggi fuori porta e lunghe percorrenze

Da Agrigento ci si sposta generalmente verso tre direzioni: Catanese, Palermitano e Trapanese. Se si va verso Catania le tappe intermedie per ricaricare sono Caltanissetta e Sicilia Outlet Village a Dittaino. Ma in quest’ultimo caso le colonnine presenti nell’area di parcheggio del centro commerciale sono solo di tipo “veloce” e non sono compatibili con le utilitarie. Sono molto performanti ma il prezzo è elevato. I costi di viaggio, rispetto a un diesel, sono molto simili.

Se si va a Palermo, percorrendo la strada statale 189, l’unica tappa intermedia “comoda” per ricaricare è Lercara Friddi.

Se si va verso Trapani la tappa intermedia più agevole è certamente quella di Castelvetrano senza entrare in città.

Quanto si risparmia rispetto alla benzina e al gasolio

Ci sono diversi parametri da valutare e ci concentreremo sempre sull’utilizzo che si può fare di un’auto elettrica in una città come Agrigento. Prima di tutto bisogna tenere presente che il motore elettrico ha un comportamento opposto rispetto al termico. Con benzina o gasolio, in autostrada e a velocità costante, si consuma meno rispetto al traffico cittadino. Con l’elettrico accade esattamente il contrario: in autostrada, superando già i 100 chilometri orari, la batteria comincia a scaricarsi molto rapidamente e i consumi sono decisamente più elevati rispetto al ciclo urbano dove invece l’auto “green” riesce a dare il meglio di sé.

Questo aspetto ci fa capire che la scelta di un’auto elettrica deve necessariamente tenere in considerazione le nostre abitudini: se la usiamo quasi sempre in città, allora è certamente la scelta giusta. Per i lunghi viaggi, invece, il termico offre ancora innegabili vantaggi che si traducono in spostamenti più rapidi grazie alla maggiore velocità con consumi contenuti e a meno soste per rifornirsi. Con l’auto elettrica, se si sceglie di andare fuori porta, si deve andare più piano. E questo va a tutto vantaggio della sicurezza.

Nel traffico cittadino il confronto non ha storia, per non parlare del fatto che l’auto elettrica ha accesso illimitato alle Ztl. In via Atenea, ad esempio, con apposito pass da richiedere alla polizia municipale, si può transitare ogni giorno e a qualsiasi ora tranne il pomeriggio di sabato e dei prefestivi. E non dimentichiamo la possibilità di sfruttare le colonnine (a patto che si effettui la ricarica, non basta solo occuparle) quando non si trova parcheggio.

Un parametro fondamentale è anche lo stile di guida. Ad Agrigento, città caratterizzata dal suo tipico sali-scendi, si possono ottenere ottimi risultati sfruttando le discese e la ricarica inerziale combinata alle frenate. Scendere dal centro cittadino a San Leone o al Villaggio Mosè, se si è bravi a dosare l’acceleratore, può trasformarsi in un viaggio che costa davvero pochi centesimi. Ma anche la “risalita” risulta conveniente con una media di circa un euro e 20 centesimi per completare il tragitto.

Per risparmiare al massimo conviene ricaricare a casa se si dispone di un garage o di un giardino munito di presa elettrica. Scegliendo un’utilitaria e privilegiando la ricarica domestica durante la notte avremo un’autonomia sufficiente ad usare la macchina per tutta la giornata e senza preoccupazioni. Naturalmente a patto di rimane in città o facendo al massimo degli spostamenti nei comuni vicini. Usandola in questo modo - che poi è la stragrande maggioranza dei casi - si avrà la certezza di chiudere la giornata senza ricorrere alle colonnine e magari tornando a casa la sera con la batteria ancora al 20 e 30 per cento. Se l’abitazione poi è anche dotata di pannelli fotovoltaici, allora ci si può davvero divertire a macinare chilometri senza preoccuparsi del portafogli.

I costi di ricarica oggi

Le colonnine, senza fare alcun abbonamento e scegliendo le tariffe “a consumo”, costano dai 65 agli 89 centesimi al chilowatt (dipende dalla velocità del connettore che si sceglie di utilizzare). I vari pacchetti prepagati consentono di abbattere i costi e di scendere fino a 39 centesimi al chilowatt. Sulle strade agrigentine, se ipotizziamo una percorrenza media mensile di 1500 chilometri al mese (quindi 50 chilometri giornalieri), con un’utilitaria 100 per cento elettrica ed un abbonamento alle colonnine, si spendono circa 70/80 euro al mese. Ricaricando a casa il costo mensile può anche scendere a 50 euro. Con le auto più grandi, avvalendosi della ricarica veloce che costa di più, bisogna aumentare queste cifre di circa un terzo.

Come è facile capire il chilowatt è la nuova unità di misura con cui bisogna prendere confidenza e che sostituisce il classico litro di carburante. Con un chilowatt si fanno circa 6/7 chilometri. Con un litro di benzina mediamente si fanno 16/17 chilometri al litro arrivando anche a 25 chilometri se si prende in esame il diesel che però va a scomparire. Un chilowatt, sfruttando le tariffe casalinghe più vantaggiose, costa 30 centesimi. Un litro di benzina, oggi, sfiora un euro e 90 centesimi al self service.

Potremmo azzardare un calcolo ancora più estremo, fantasioso ma efficace: basandoci sui numeri che abbiamo appena ottenuto, possiamo dire che usare la macchina elettrica ad Agrigento è come avere un’auto a benzina con il carburante che costa circa 90 centesimi al litro. Praticamente il sogno di tutti gli automobilisti.

A questo punto tutto sembrerebbe bellissimo e scontato. Auto elettrica tutta la vita? Da preferire sempre e comunque? Non proprio. Per i lunghi viaggi ancora non ci siamo. E poi comprare un’auto elettrica, oggi costa ancora tanto, troppo. Non è ancora possibile considerarla un mezzo “per tutti”. Con un finanziamento, se la si usa in città e la si ricarica sfruttando le tariffe più basse, ci si può pagare la rata con i soldi che si risparmiano non facendo benzina.

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