I carabinieri stanno repertando tutto ciò che può tornare utile alle indagini all'interno dell'abitazione di Massimo Carandente e Sabrina Fina, accusati dell'omicidio dell'aragonese Antonella Salamone e dei due figli. Nell'appartamento trovate cataste di abiti sui letti, ma anche cibo e taniche d'olio. Nei prossimi giorni gli investigatori torneranno dove sono stati uccisi la madre e i due figli
L'uomo ha chiamato i carabinieri a mezzanotte e 37 di domenica 11 febbraio per consegnarsi. Era a Casteldaccia perché "gli spiriti mi hanno bloccato la macchina". Il suo terribile racconto: "Ho fatto le cose giuste, amare il prossimo come me stesso..."
Serviranno altri accertamenti per stabilire la causa dei decessi e gli orari. I fratelli potrebbero essere morti anche più di due giorni prima rispetto alla chiamata di Giovanni Barreca ai carabinieri, nella notte di domenica 11. Durante il rito macabro sarebbero stati usati padelle, phon incandescenti, catene e ferri da camino per le sevizie
I retroscena sugli omicidi sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dei carabinieri. La 17enne avrebbe avuto un ruolo attivo nel praticare sevizie ai fratelli Kevin ed Emanuel, di 16 e 5 anni, e alla madre Antonella Salamone, di Aragona, morti proprio in seguito al rito di esorcismo
Giovanni Barreca, il muratore che la notte scorsa ha sterminato la sua famiglia, moglie e due figli maschi, potrebbe avere avuto dei complici. In queste ore i carabinieri stanno sentendo una coppia che lo avrebbe avvicinato al mondo del fanatismo religioso. Gli inquirenti intanto stanno cercando di capire se la figlia sopravvissuta sia stata drogata
Giuseppe Pendolino: "Non conoscevo Antonella Salamone, i suoi familiari sono brave persone. Da padre non riesco a capire come si può arrivare a uccidere i propri figli"