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Sabato, 27 Aprile 2024

Giovani, sport e il coraggio di essere protagonisti: il ministro Abodi a Lampedusa

L’Agenzia italiana per la gioventù, che gestisce i programmi europei Erasmus+, intende favorire lo sviluppo personale, accrescendone le competenze e promuovendone l’autonomia, offrendo opportunità e occasioni di mobilità, formazione, educazione, volontariato e scambio, affinché diventino attori di cambiamenti positivi nelle proprie comunità

Il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, è arrivato a Lampedusa ed ha incontrato gli studenti dell'istituto omnicomprensivo Luigi Pirandello. L'incontro rientra nella manifestazione, che si terrà fino a domani, “L'Italia chiamò. Il coraggio di essere protagonisti” organizzata dall'Agenzia italiana per la gioventù con l'obiettivo di raccontare le tante opportunità offerte dalla commissione europea e per promuovere lo sport non agonistico in tutte le sue potenzialità. Al "Pirandello" si è tenuto un workshop tematico "Per Lampedusa vorrei - Al ministro chiedo", ossia cosa i giovani lampedusani sentono che a loro manca per vivere lo sport. Ad accogliere il ministro Abodi, il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino.

Visita del ministro dello Sport Andrea Abodi a Lampedusa

“L'Italia chiamò. Il coraggio di essere protagonisti”: a Lampedusa gli studenti incontrano atleti e ministro

Chi nasce e cresce a Lampedusa, e chi sceglie di vivere sulla maggiore delle isole Pelagie, ha opzioni molto limitate e non paragonabili a qualsiasi altro coetaneo. Per moltissimi abitanti, Lampedusa rappresenta il punto di partenza e di arrivo della propria esistenza. Sono tantissimi, infatti, i giovani che, terminate le scuole di secondo grado, scelgono di restare sull’isola, con l’obiettivo di sostenere l’economia locale. Sono pochi, invece, i ragazzi e le ragazze che ogni anno decidono di partire, per continuare gli studi o per sperimentare un’esperienza professionale in un’altra città italiana. E l’Agenzia Italiana per la gioventù, che gestisce in Italia i programmi europei Erasmus+: Gioventù e Sport e Corpo europeo di solidarietà, intende favorire lo sviluppo personale dei giovani, accrescendone le competenze e promuovendone l’autonomia, offrendo loro opportunità e occasioni di mobilità, formazione, educazione, volontariato e scambio, affinché diventino attori di cambiamenti positivi nelle proprie comunità.

Il sindaco: "Il Governo mostra vicinanza a questo territorio di frontiera"

"Presentare questa iniziativa, che riguarda tutti gli studenti italiani, a Lampedusa è un segno di attenzione al territorio e ai suoi disagi. Il Governo ci sta mostrando vicinanza. Noi siamo una terra di frontiera e questa volta a fare da protagonista non è la questione migratoria, ma i giovani di quest'isola che dovrebbero avere gli stessi diritti dei loro coetanei che vivono in altre località italiane e che, invece, si trovano quotidianamente a scontrarsi con i problemi di chi vive su un fazzoletto di terra in mezzo al Mediterraneo". Lo ha detto, ringraziando l'Agenzia italiana per la gioventù e il ministro dello Sport per aver scelto Lampedusa per la manifestazione “L'Italia chiamò. Il coraggio di essere protagonisti”, il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino.

"Ci sono giovani che non hanno visto mai una partita in uno stadio, che non hanno mai partecipato ad un concerto o che, ancora più drammaticamente, non sono mai entrati in una libreria o in una biblioteca. Qui tutto è complesso, anche andare a fare una semplice gita d'istruzione - spiega il sindaco Mannino - . Se per l'Italia è un problema l'aumento dei costi, qui tutto lievita vertiginosamente: si deve aggiungere il costo dell'aereo o della nave. Non si prende l'autobus e si fa una gita scolastica, per cui sono contento che questa iniziativa, che ha l'obiettivo di raccontare le opportunità per i giovani nel mondo dello sport e dell'inclusione sociale, venga fatta a Lampedusa. Darà ai ragazzi - sottolinea - la possibilità di comprendere quali sono le opportunità che offre il Governo e l'Europa. Il compito dello Stato è anche quello di far sentire di meno la condizione di insularità che viviamo, cercando di collegarci in altri modi con la terraferma. L'istruzione qui è garantita fino alle scuole dell'obbligo, ma quando si tratta di università, già economicamente complicata per molti studenti italiani, per un lampedusano è quasi impossibile".

(Aggiornato alle ore 15,30)

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