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Sbarchi e naufragi no stop hanno ridotto in ginocchio Lampedusa, il sindaco: "Lo Stato ci aiuti o ci esenti dalla gestione del fenomeno"

Filippo Mannino parteciperà al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Maria Rita Cocciufa, alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

"O lo Stato ci aiuta, con misure concrete e strutturali e stabili, a governare questo dramma umano o lo Stato ci deve esantare da tutte quelle che sono le incombenze che derivano dalla gestione dei flussi migratori e deve tenere Lampedusa indenne da quelli che sono i danni". Lo ha detto il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, giungendo ad Agrigento dove, in Prefettura, alle ore 15, si terrà il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Mannino ha le idee chiare su quali richieste avanzare durante il comitato: "Da quando mi sono insediato sono il sindaco non di 6 mila abitanti, ma di circa 20 mila, considerando i transiti che abbiamo avuto su Lampedusa. Voglio fare il sindaco in maniera tranquilla, per la mia gente, per i diritti e le esigenze dei miei concittadini che sono trascurati da circa 30 anni, da quando appunto c'è l'emergenza immigrazione clandestina".

"Il Governo ci deve consentire di poter assumere personale, ho 15 dipendenti in tutto e metà di questi impiegati sono quotidianamente impegnati a risolvere questioni e problemi dell'hotspot, ad iniziare dall'ufficiale di Stato civile che è perennemente impegnato a fare pratiche per i cadaveri che sono arrivano. Ma anche l'ufficio tecnico è sistematicamente impegnato in problemi di spazzatura, reflui fognari dell'hotspot e barchini sparsi ormai su tutte le nostre coste che sono deturpate". Lo ha spiegato, facendo il punto della situazione prima dell'inizio del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino. Mannino è sindaco da 7 mesi e fino ad ora ha accolto 30 cadaveri di migranti, 8 dei quali bambini. E solo per far fronte alla necessità di bare, il Comune deve sborsare 70 mila euro circa. Tutto questo, ma anche la necessità di tornare ad avere un'area di deposito dei barchini (attualmente sono più di 25 quelli abbandonati a molo Favarolo) dopo che la precedente area è stata sequestrata dalla Procura di Agrigento verrà messo sul tavolo del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. 

"Oltre a poter assumere personale ci servono risorse economiche - ha aggiunto il sindaco Mannino - che devono essere anticipate. Non posso vincolare tutte le risorse del nostro bilancio, togliendo servizi ai miei concittadini, ad esempio vincolando somme dei servizi sociali, delle politiche giovanili, delle manutenzione stradale per poter affrontare le spese che derivano dall'hotspot o da molo Favarolo". Lo ha detto, facendo il punto dell'emergenza che Lampedusa vive quotidianamente a causa del fenomeno immigrazione, il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino che è già ad Agrigento per partecipare al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si terrà in Prefettura alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. 

Il Comune di Lampedusa e Linosa è sull'orlo del dissesto finanziario, anche a causa della passata gestione amministrativa. "Per scongiurare il dissesto servirebbe almeno un milione e mezzo di euro per andare a coprire il disavanzo che si è accumulato in questi anni - ha spiegato Mannino - e poter operare in serenità. Era una di quelle misure che ci era stata promessa nel 'pacchetto Lampedusa' e che spero possa trovare spazio all'interno del decreto 'Mille proroghe'".

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