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L'opposizione chiede le dimissioni del sindaco

"E' notorio ormai che la maggioranza, per come si è presentata alle elezioni, non ha più i numeri per governare e amministrare in maniera politicamente dignitosa la nostra comunità".

La decisione del dottore Raffaele Tuttolomondo di lasciare la maggioranza e passare all'opposizione, ha già provocato diverse reazioni negli ambienti politici raffadalesi. 

Il gruppo di opposizione, con in calce la firma dei sottoscrittori, ha diffuso un comunicato, che pubblichiamo integralmente, con il quale si invita il primo cittadino a rassegnare le dimissioni.

Questo il testo del comunicato:

Dopo  i  ripetuti fallimenti delle sedute di Consiglio Comunale a causa dello scollamento della maggioranza, i Consiglieri di minoranza reputano necessario che il Sindaco Di Benedetto pensi seriamente alle sue dimissioni stante che è accertato,  per il suo non fare, il distacco con la cittadinanza e con gran parte del Consiglio Comunale. 

Infatti, da diverso tempo il Sindaco Di Benedetto non è in grado di aprire un Consiglio Comunale con il numero minimo dei consiglieri richiesti (11) e nell'ultima convocazione datata 30/05/2014 la storia si è ripetuta. 

Breve crono - storia:
30/05/2014 convocazione del Consiglio: in prima seduta mancanza del numero legale, chiamata - come previsto da regolamento - un'ora successiva per la seconda seduta e ancora mancanza del numero legale; riconvocazione automatica il giorno successivo alla stessa ora e questa volta, seppur il regolamento prevede un numero minimo di 8 consiglieri per la validità della seduta, ufficialmente presenti poco dopo la chiamata dell'appello da parte del Presidente del Consiglio Dr. Curaba  - oramai sempre più lontano dal ruolo d'imparzialità che la sua carica implica -  e l'uscita tecnica dei consiglieri di minoranza, 7 Consiglieri, venendosi a determinare così l'annullamento definitivo della seduta e rimandando il tutto a data da destinarsi. 

Sempreché il Sindaco, nel frattempo, riesca a trovare la quadra, cosa attualmente molto ma molto improbabile.
 Fine della storia

A questo punto occorre rendersi conto che il Sindaco non ha nemmeno i numeri per procedere a fare la surroga della consigliera dimissionaria Maria Bruno - di fresca nomina assessoriale - con la prima dei non eletti nelle file del PD, Avv. Sabrina Mangione, che data la situazione creata dal suo compagno di partito Giacomo Di Benedetto, ne avrà d'aspettare prima d'insediarsi effettivamente nel nuovo ruolo di consigliere comunale.

Detto questo, è notorio ormai che la maggioranza, per come si è  presentata alle elezioni, non ha più i numeri per governare ed amministrare in maniera politicamente dignitosa la nostra comunità.

Le tante speranze riposte nelle "buone mani" del Sindaco Di Benedetto sono svanite in pochissimo tempo, come neve al sole e considerato che la bella stagione con i suoi caldi è oramai alle porte, prima che si solidifichi qualcosa, sicuramente bisognerà attendere la stagione delle piogge o probabilmente i freddi invernali.

In tal modo continuerà a perpetuarsi, una continua fasi di stasi che il paese ha vissuto in questi due anni di inefficace amministrazione e che continuerà a vivere con Di Benedetto, qualora decidesse di restare al suo posto senza rassegnare le dimissioni.

Il fatto politico che emerge è il seguente: il nostro Sindaco si sta dimostrando politicamente inadeguato nel ruolo di primo cittadino e nel ruolo non meno importante di politico catalizzatore di persone e di numeri politicamente rilevanti, per non parlare della sua lungimiranza politica.

 Per questi motivi la minoranza lo consiglia vivamente che l'unico modo per porre fine a questo stato di continua inerzia è la presentazione alla cittadinanza delle sue dimissioni, in maniera tale da rimettere responsabilmente il mandato agli elettori per l'apertura di una nuova fase politica, svincolata da vecchie logiche e vecchie prassi politiche che negli ultimi tempi sono state tirate fuori da certa politica raffadalese che non si accorge più, poichè vetusta ed arcaica, che i tempi sono cambiati.  

A tal riguardo occorre fare un inciso: il tanto reclamizzato 40% che il PD ha raggiunto a Raffadali non è un plebiscito nei confronti del Sindaco, ma un chiaro segno di fiducia che i cittadini hanno voluto dare al PD a guida Renzi - il rottamatore - e non a Di Benedetto - il restauratore - perché le ultime scelte fatte dal nostro Sindaco vanno verso vecchie logiche di una certa e passata nomenclatura del PD - ex PCI raffadalese che vuole e tenta in tutti i modi di rigenerarsi. 

Che si mettano da parte per il bene di tutti, la spartizione fatta in maniera vergognosa di poltrone.

E' finita l'era di gestire la cosa pubblica  cercando i numeri attraverso la vendita d'incarichi assessoriali, occorre solo lavorare - è questo vuole essere un appello a tutte le forze politiche compreso il PD - a capofitto per il bene comune, tralasciandoci uno stato di continua inattività del sindaco Di Benedetto e la sua, finora, triste esperienza amministrativa.

Per il bene di questa nostra cittadina, la minoranza gli suggerisce ancora e  vivamente di porre fine a questo stato di continua inoperatività, presentando spontanee dimissioni". 

 I Consiglieri: Argento, Gattarello, Librici, Sicurello, Vella e Vinti.

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