Il Mandorlo in fiore e le sue origini: a Naro arde il tripode della speranza
Presente anche il sindaco del capoluogo, Franco Micciché: "Quello di questa sera è un simbolo per un futuro che deve essere migliore"
Le città di Naro e Agrigento fondono nelle loro tradizioni un gemellaggio naturale che si basa sulla forte devozione che entrambe le comunità hanno per San Calogero e per la festa del “Mandorlo in fiore” che nacque proprio nel centro barocco. L’emergenza Coronavirus, per il secondo anno consecutivo, ha portato all’annullamento della kermesse folclorica. Il sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara, però ha voluto organizzare un momento simbolico come quello dell’accensione di un tripode posto dinanzi alla chiesa barocca di San Francesco. In piazza Progresso anche il sindaco di Agrigento Franco Miccichè con al seguito due ballerini dello storico gruppo folk “Val d’Akragas” che ha nel suo curriculum anche la partecipazione alla prima edizione del Mandorlo in fiore di Naro che si è svolto nella primavera del 1937.
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Un momento, quello dell’accensione del tripode, che rievoca la tradizionale cerimonia che si svolge ai piedi del tempio della Concordia di Agrigento. “Un braciere che arde del fuoco della speranza – dice, ai microfoni di AgrigentoNotizie, il sindaco Brandara – dell’amicizia e della rinascita”. “Un Mandorlo in fiore virtuale – dice invece il sindaco della città dei Templi, Franco Miccichè – perché l’emergenza pandemica non ci permette di fare altrimenti. Quello di questa sera è comunque un simbolo di amicizia e di speranza - ha aggiunto Miccichè – per un futuro che deve essere migliore".