Fabrizio Gifuni e le sue origini siciliane: il sindaco gli consegna l'atto di nascita del nonno grottese
A chiusura dello spettacolo, il calore, il cuore e il magnetismo degli agrigentini ha investito e avvolto lo stesso attore e regista teatrale che si è fortemente emozionato
"Con il vostro irridente silenzio" ha rispettato ambizioni e speranze. E non per il sold-out, non soltanto almeno, registratosi al Palacongressi. Ma perché Fabrizio Gifuni nel dare voce alle lettere di Aldo Moro è riuscito a dimostrare - così come lui stesso ha annunciato, nel momento dell'overture, di voler sperimentare - che, anche nel 2024, i nostri corpi sono "ancora in grado di sprigionare calore e creare un campo magnetico" e non un "corpo freddo, perduto nello spazio". E il calore, il cuore e il magnetismo degli agrigentini, a chiusura dello spettacolo, ha investito ed avvolto anche lo stesso attore e regista teatrale. A Gifuni prima è stata consegnata una targa e poi - a sorpresa - gli è stato regalato l'atto di nascita del nonno, originario di Grotte. A consegnarlo, assieme al libro "La storia di Grotte", il sindaco Alfonso Provvidenza. Ed è stato proprio questo il momento in cui non è stato l'attore, vincitore del David di Donatello, a creare con la sua magistrale interpretazione delle carte di Moro il "campo magnetico", ma gli agrigentini. Gifuni si è sinceramente emozionato. "Una parte delle mie radici sono di Grotte. E' stata una grande emozione essere qui - ha detto - . Sono stati giorni molto belli, molto intensi. E anche questa serata lo è stata perché il teatro vive nella sua dimensione unica e irripetibile. Tutto quello che accade in una sala fa parte dello spettacolo. Si pensa che quello che avviene, avviene sul palco - ha spiegato Fabrizio Gifuni - . Ma sul palco c'è semplicemente qualcuno che si fa tramite, medium di qualcosa. Quello che fa il teatro è l'incontro dei corpi e questo rende il teatro unico e irripetibile".
Le lettere di Aldo Moro svelate da Fabrizio Gifuni: “Sono come un meteorite, dobbiamo decidere se tenerlo caldo o farlo raffreddare"
Emozionato, forse tanto quanto Fabrizio Gifuni, il direttore artistico del "Palacongressi festival" Gaetano Aronica che è stato capace di portare - è stata l'unica tappa in Sicilia - "Con il vostro irridente silenzio" ad Agrigento. E nella città dei Templi sono stati rivissuti, con partecipazione e phatos, non soltanto gli "anni di piombo", ma anche - soprattutto - le emozioni, i sentimenti, la desolazione, l'amarezza, la rabbia del presidente della Democrazia Cristiana che, nel maggio del 1978, dopo 55 giorni di prigionia, venne fatto ritrovare nel portabagagli di una Renault rossa.