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Congresso dei veleni in casa Pd, attivisti contro Zambito: "Si rispettino le regole"

Gli esponenti locali, tra cui l'ex sindaco Manganella, contestano la scelta annunciata dal segretario provinciale di andare al voto contro il volere del partito

Persone "di pace", come si usa dire in siciliano, o difensori di una posizione politica interna e malpancista del Partito democratico di Agrigento (o di quel che ne resta)?

Sono queste le due chiavi di lettura di una lunga lettera inviata al segretario provinciale uscente dei Dem, Peppe Zambito, dagli esponenti Cristina Scaccia, Rosario Manganella, Mariella Corrao, Salvatore Lombardo, Lillo Destro e Rito Compilato, connessa alle più recenti polemiche della segreteria nei confronti delle scelte operate a livello regionale di non tenere, in questa fase, i congressi locali.

Il Pd provinciale contro le scelte di Palermo: "Sì ai congressi"

Gli scriventi "manifestano sentimenti di preoccupazione e di perplessità in merito alla volontà dichiarata dall'ex segretario provinciale, professore Zambito e di altri componenti dell'organismo di procedere, a tutti i costi, nel solco di uno scontro aperto con la commissione regionale per il congresso e con la commissione nazionale per il congresso, in merito alla decisione di rinviare ad una fase successiva alla celebrazione del congresso regionale le fasi congressuali provinciali e cittadine. Riteniamo - continuano - che un partito che non rispetta le sue regole interne ha smesso di definirsi comunità, per diventare semplicemente un insieme di correnti che si fanno la guerra fra loro. Non ci interessa il terreno dello scontro e della contrapposizione a tutti i costi, ma crediamo che anche nel confronto fra proposte diverse ci possa essere un governo unitario e condiviso delle scelte interne del partito".

Giovanna Iacono unica candidata, ma congressi sospesi

I sottoscrittori del documento chiedono quindi alla direzione provinciale "la cui convocazione è stata definita nulla dagli organismi nazionali per il congresso - scrivono -, di rientrare entro i canoni della legittimità delle scelte e dei comportamenti, nel rispetto dell'intera comunità del Pd. Lanciamo un appello affinché si possa celebrare in modo sereno il congresso regionale e successivamente governare in forma unitaria i passaggi successivi a livello locale. In caso contrario - ammoniscono - noi non intendiamo seguire la linea della illegittimità delle scelte assunte dall'ex segretario Zambito, rispetteremo le regole, e ci atterremo a quanto deliberato dalla commissione regionale per il congresso all'unanimità e a quanto precisato dalla commissione nazionale per il congresso. Le Direzioni provinciali, pertanto, non possono – per difetto di competenza – procedere all’elezione delle Commissioni provinciali per il Congresso. Ogni atto che contrasta con la disposizione dell’art. 14, comma 4, del Regolamento quadro è da considerarsi nullo". Una precisazione, quest'ultima, praticamente dovuta dato che, era stato proprio Zambito a minacciare che se la base del partito lo avesse voluto, si sarebbe proceduto "a forza" ad avviare le procedure per l'elezione del nuovo segretario provinciale, ruolo per il quale esiste oggi una sola candidatura, ovvero quella di Giovanna Iacono, vicesindaco di Santa Elisabetta ed ex avversario di Zambito.

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