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Domenica, 28 Aprile 2024

Quattrocento anni fa la scoperta della grotta di Santa Rosalia: Santo Stefano pronto a ricordare l'avvenimento

Mimetizzata nella vegetazione venne individuata nell'estate del 1624 da due muratori palermitani

Incastonata nel monte Quisquina, la grotta dove Santa Rosalia ha vissuto per dodici anni è uno dei luoghi più mistici e suggestivi della provincia di Agrigento. Mimetizzata nella vegetazione del bosco antico di Santo Stefano, ogni anno richiama migliaia di fedeli devoti della santa patrona di Palermo e di Santo Stefano Quisquina.

Il luogo scelto dall'eremita venne scoperto nell'estate del 1624 da due muratori palermitani che trovarono l'epigrafe latina "Ego Rosalia Sinibaldi Quisquinae et Rosarum domini filia amore Domini mei Jesu Christi in hoc antro habitari decrevi” (Io Rosalia Sinibaldi, figlia del signore della Quisquina e del Monte delle Rose, per amore del mio Signore Gesù Cristo, ho deciso di abitare in questa grotta).

Da una iniziale cappella costruita nei pressi della grotta, venne poi realizzato l'Eremo che accolse diverse generazioni di frati.

Attualmente la legnaia dell'Eremo è interessata da lavori di riqualificazione, opere che sono state finanziate dal Pnrr e che serviranno a dotare lo storico immobile di un'area espositiva la cui gestione sarà affidata alla “Fondazione Orestiadi” di Gibellina.

Nel 2024, il Comune di Santo Stefano Quisquina in collaborazione con la curia arcivescovile di Agrigento e con il Comune di Palermo, celebrerà il quattrocentesimo anniversario della scoperta della grotta di Santa Rosalia con una serie di iniziative che, per l'intero anno, faranno della Quisquina il principale luogo di culto della santa palermitana. 

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