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Domenica, 28 Aprile 2024
Polizia / Licata

Ventiduenne accoltellato davanti allo stabilimento balneare: arrestato il 17enne

Il minorenne, già portato in un istituto di Palermo, è indagato per tentato omicidio aggravato e porto ingiustificato di arma bianca: con un coltellaccio - stando all'accusa - colpì all'addome, provocando la rottura della milza e la perforazione della pleura, la vittima

Tentato omicidio aggravato e porto ingiustificato di strumento da taglio e da punta. E' per queste ipotesi di reato che il diciassettenne licatese che, lo scorso 2 luglio, ha accoltellato, davanti ad uno stabilimento balneare di Mollarella, un concittadino ventiduenne, è stato arrestato e portato all''istituto penale minorile di Palermo. 

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Ad eseguire l'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere sono stati i poliziotti del commissariato di Licata, assieme agli agenti della Squadra Mobile di Agrigento. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale per i minorenni di Palermo. Dell'inchiesta - dopo i fatti dello scorso 2 luglio - si sono occupati, senza alcun momento di requie, i poliziotti del commissariato di Licata, allora coordinati dal vice questore Cesare Castelli. Gli agenti, già nottetempo, intervennero a Mollarella dove il ventiduenne era stato gravemente ferito.

Le febbrili attività investigative, coordinate dalla Procura presso il tribunale per i minorenni di Palermo, diretta dal procuratore Claudia Caramanna, hanno portato a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del diciassettenne che è stato, appunto, indagato per tentato omicidio aggravato e porto ingiustificato di strumento da taglio e da punta. 

Stando alle ricostruzioni investigative, il minorenne avrebbe utilizzato un coltello "compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionarne la morte" del concittadino. Il ventiduenne, dopo le prime cure dei sanitari dell’ospedale di Licata, fu trasferito al "San Giovanni di Dio" di Agrigento a causa delle gravi ferite all’addome, con rottura della milza e perforazione della pleura, con prognosi riservata sulla vita.

Le indagini dei poliziotti del commissariato di Licata, a cui hanno anche partecipato i poliziotti della Squadra Mobile che sono diretti dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi, hanno permesso anche di accertare che la lite sarebbe scaturita per futili motivi legati alla richiesta del ventiduenne di ottenere la restituzione di beni illecitamente sottratti, al fratello della vittima, dal diciassettenne. 

Il minore, dopo le formalità di rito, è stato portato appunto all'istituto penale minorile di Palermo dove dovrà restare a disposizione dell’autorità giudiziaria. 

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