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Domenica, 28 Aprile 2024
Giustizia amministrativa

Carabiniere condannato per furto di metano e sospeso per sei mesi dal servizio: il Tar conferma la sanzione

L'uomo aveva fatto ricorso contestando una serie di aspetti del provvedimento, ma i giudici amministrativi non hanno accolto la sua linea

Sospeso dal lavoro per sei mesi perché condannato per essersi allacciato abusivamente alla rete metano per alimentare casa propria, carabiniere si rivolge al Tar ma i giudici amministrativi confermano il provvedimento disciplinare.

Il Tribunale amministrativo regionale, con propria sentenza, ha infatti respinto il ricorso presentato da un militare in servizio nell'Agrigentino ma originario della provincia di Caltanissetta, che è stato sospeso dal lavoro dal Ministero della Difesa dopo aver subito una sentenza di condanna.

L'uomo, in particolare, mentre era ancora in servizio in una stazione di un centro vicino al capoluogo, si era appunto allacciato abusivamente ad una colonna di erogazione di metano, usufruendo, ha stabilito il tribunale di Agrigento che lo ha condannato, di un quantitativo di gas stimato di 2.630 metri cubi complessivi.

Una condotta che è  stata ritenuta "biasimevole sotto l’aspetto disciplinare, in quanto contraria ai principi di moralità e rettitudine che devono improntare l’agire di un militare, ai doveri attinenti al giuramento prestato e a quelli di correttezza e di esemplarità, propri dello status di militare e di appartenente all’arma dei carabinieri".

Il militare ha di fatto avanzato contestazioni sia formali che di merito, ritenendo che il Ministero si sia limitato a prendere atto delle sentenze senza valutare i fatti. Di parere contrario è il Tar, secondo cui "la sanzione irrogata è scaturita da fatti accertati definitivamente in sede penale" e che comunque in sede di inchiesta formale sono state acquisite e valutate le memorie difensive del carabiniere e, nonostante questo l'ufficiale inquisitore ha ritenuto gli addebiti fondati.

Il militare contestava inoltre che il Ministero non avesse atteso la revisione del processo prima di agire con il provvedimento disciplinare, ma anche questo, secondo il Tar, non sarebbe stato un comportamento "censurabile" da parte dell'Amministrazione. La misura di sospensione, inoltre, secondo i giudici amministrativi, "non risulta manifestamente irragionevole o sproporzionata ai fatti contestati";

Il carabiniere si è quindi visto respingere il ricorso e condannare al pagamento delle spese legali.

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