Strage in mare fra l'Italia e la Libia, Vella ha interrogato i 3 naufraghi
I superstiti hanno confermato che sull’imbarcazione erano in 120. Fra loro anche tre bambini di cui uno di pochi mesi, annegato insieme alla madre
Il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella ha interrogato, insieme ai poliziotti della squadra mobile, i tre superstiti della strage di migranti avvenuta all’alba di sabato tra le coste dell’Italia e della Libia. Il magistrato, che ha sentito i venticinquenni subsahariani, sull’isola di Lampedusa, sta adesso valutando, insieme alla collega Cecilia Bavarelli e al procuratore Luigi Patronaggio, quale ipotesi di reato formulare.
Il naufragio fra Italia e Libia, i tre immigrati salvati al Poliambulatorio di Lampedusa
Gli inquirenti, in sostanza, sono indecisi se elevare un capo di imputazione, al momento contro ignoti, per omicidio volontario plurimo oppure omicidio colposo plurimo oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I tre superstiti hanno raccontato di avere pagato una somma di denaro per la traversata ad un gruppo di trafficanti libici. Il loro racconto è stato molto preciso e hanno confermato che sull’imbarcazione erano in 120. Fra loro anche tre bambini di cui uno di pochi mesi, annegato insieme alla madre. I soccorsi delle autorità italiane sono arrivati quando gli altri migranti erano già dispersi.