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Cronaca Lampedusa e Linosa

Strage in mare, muoiono donne e bambini: indaga la Procura di Agrigento

Il racconto dei tre migranti: "Meglio morire che tornare in Libia". Si tratta di subsahariani maggiorenni recuperati in mare privi di conoscenza

Nuova strage del mare. Un gommone è affondato al nord della Libia, proprio davanti Tripoli. A bordo di un gommone viaggiavano 120 persone, soltanto tre di loro si sono salvati, grazie all’intervento della Marina militare italiana. I tre migranti sono stati portati a Lampedusa.

"Il naufragio fra Italia e Libia", i tre migranti salvati al poliambulatorio di Lampedusa

Dalla loro voce, spezzata dal dolore, hanno raccontato ai volontari il drammatico epilogo del viaggio disperato. Sulla nuova strage del mare, oltre alla procura militare, starebbe anche indagando la Procura ordinaria di Agrigento. Restano infatti da chiarire alcuni punti delle operazioni di soccorso: all'inizio le autorità libiche avevano riferito di un barcone con 50 migranti, poi rivelatisi molti di più, ma quando il velivolo dell'Aeronautica militare italiana è arrivato sulla zona ha avvistato soltanto un gommone con una ventina di migranti, che poi è affondato. Proprio in quel punto sono stati tratti in salvo gli unici tre superstiti.

 "Meglio morire che tornare in Libia". Queste le parole dei tre che hanno scampato alla morte. I migranti hanno racconto  "delle violenze e degli abusi" subiti e aggiungendo di essere rimasti in acqua per oltre tre ore prima dell'arrivo dei soccorsi.

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