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Cronaca

Scuola, no dei sindacati al Miur: dietro l'angolo la chiamata diretta "selvaggia"

Niente firma dopo la proposta di ampliare il numero di certificazioni e la paventata possibilità di concedere ai dirigenti scolastici la possibilità di aggirare le graduatorie

Niente firma della sequenza contrattale relativa alla "chiamata diretta". La trattativa tra Miur e sindacati si è "arenata" nel momento in cui, secondo quanto riferito dai sindacati, il Ministero ha fatto un sostanziale passo indietro rispetto a quanto prospettato nell'annuncio della trovata intesa dello scorso 7 luglio.

Il diniego delle sigle sindacali presenti al tavolo delle trattative sarebbe scaturito dalla volontà del Ministero di ampliare il numero di certificazioni richieste che, di fatto, costringerebbe gli insegnanti a cercare di conseguirne il maggior numero possibile (salirebbero da 29 a 46 i titoli validi per l'acquisizione del punteggio ai fini degli incarichi). Ma anche dalla paventata possibilità di concedere ai dirigenti scolastici l'accesso all'intero database per proporre l'assunzione ai docenti che più ritengono idonei (senza per forza fare riferimento ai criteri fissati), aggirando così la graduatoria che si verrebbe a formare in base ai titoli.

La conseguenza sarebbe, quindi, stata quella di attribuire un forte potere discrezionale ai presidi. Per i sindacati questo "non rispetta i termini dell'accordo politico e modifica inoltre sostanzialmente il contenuto della bozza consegnata nell’incontro di giovedì scorso. Si tratta di un cambio delle carte in tavola assolutamente inaccettabile, che fa venir meno le garanzie di imparzialità delle procedure concordate a livello politico".

Una delle alternative suggerite dalle organizzazioni sindacali è adesso quella di utilizzare, per le graduatorie, il punteggio della mobilità che, però, potrebbe sovvertire del tutto l'intenzione originaria: di far scegliere, cioè, alle scuole i docenti per le competenze possedute e non per l'anzianità di servizio.

Un altro incontro è fissato per domani, e se non si dovesse trovare l'accordo e i sindacati non firmassero, in realtà poco cambierebbe rispetto a quella che si potrebbe definire come "proposta capestro" da parte del Miur: i dirigenti, infatti, seguirebbero semplicemente la legge 107 che non argina per nulla l'eventualità di una "chiamata diretta selvaggia".

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