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Lunedì, 29 Aprile 2024
Sanità

Medicina trasfusionale, la denuncia del Cimo: "Pochi sanitari al San Giovanni di Dio"

Il sindacato invia una lettera all'assessore regionale, agli uffici dell'Asp e al prefetto chiedendo di attivarsi per scongiurare la chiusura del servizio di disponibilità notturna e festiva

La Confederazione italiana medici ospedalieri denuncia problemi di organico nella medicina trasfusionale dell'ospedale San Giovanni di Dio dove sarebbe a rischio la disponibilità notturna e festiva.

L'allarme è del segretario regionale Giuseppe Bonsignore che si rivolge, con una dettagliata lettera, all’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, al dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, al dirigente generale del dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Salvatore Requirez, al prefetto Filippo Romano e per conoscenza al commissario dell’Asp Mario Zappia, invitandoli "a intervenire tempestivamente per scongiurare quanto segnalato".

"La dotazione organica della medicina trasfusionale di Agrigento, che opera su due distinti presidi ospedalieri (Agrigento e Canicattì) - sottolinea  il segretario regionale del sindacato dei medici ospedalieri - prevede un direttore di unità operativa complessa oltre a 6 dirigenti medici al presidio ospedaliero "San Giovanni di Dio" di Agrigento e 4 dirigenti medici al presidio ospedaliero "Barone Lombardo" di Canicattì. In atto sono presenti oltre al direttore di Unità organizzativa complessa, due dirigenti medici a tempo indeterminato (di cui uno esentato da attività notturna per motivi di salute) più un dirigente medico a tempo determinato ad Agrigento e nessun dirigente medico a Canicattì".

Secondo il dirigente del sindacato: "Tale drammatica situazione non consente ormai da tempo la copertura del servizio di guardia notturna da parte del personale medico limitandosi, finora, allo svolgimento della sola pronta disponibilità notturna e festiva, per fronteggiare le emergenze/urgenze (ad esempio grave sanguinamento acuto per politrauma da incidenti automobilistici o ferite da arma da fuoco). A breve non sarà più possibile nemmeno la copertura del servizio di pronta disponibilità".

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