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Domenica, 28 Aprile 2024
Tribunale / Realmonte

"Imbrattarono la Scala dei Turchi con una sostanza chimica rossa": due favaresi davanti al giudice

Domenico Quaranta, 49 anni, condannato in passato per gli attentati alla Valle dei Templi e alla metropolitana di Milano e Francesco Geraci, 46 anni, che avrebbe fatto da autista e da "palo", finiscono a processo: la prima udienza slitta per consentire alla Regione di costituirsi parte civile

A giudizio con l'accusa di avere danneggiato la Scala dei Turchi imbrattandola con una sostanza chimica rossa: è iniziato il processo a carico dei due presunti responsabili dell'episodio avvenuto fra il 6 e il 7 gennaio dell'anno scorso. 

Si tratta di Domenico Quaranta, 49 anni, condannato in passato per gli attentati terroristici dimostrativi alla Valle dei Templi e alla metropolitana di Milano e Francesco Geraci, 46 anni, entrambi di Favara. 

La Scala dei Turchi "sfregiata", presentata denuncia ai carabinieri

Il pubblico ministero della procura di Agrigento, Gloria Andreoli, ha disposto la citazione diretta: l'ipotesi accusatoria nei loro confronti è di deturpamento di cose altrui e deturpamento di bellezze naturali. Il processo si è aperto questa mattina davanti al giudice monocratico Rossella Ferraro che ha subito disposto un rinvio perchè non è stata correttamente inviata la notifica alla Regione siciliana, indicata come "parte offesa" in quanto proprietaria di parte della scogliera. Per questo, infatti, potrebbe costituirsi parte civile. 

I carabinieri acquisirono le immagini del sistema di video-sorveglianza della zona e avviato accertamenti sulla vendita del prodotto usato per l’imbrattamento chiudendo il caso in pochi giorni. Si tratta di ossido di zinco, normalmente usato per verniciature all'esterno: la pioggia avrebbe sciolto la polvere trasformandola in una lunga scia di colore rosso, per fortuna non indelebile.

Ad agire materialmente sarebbe stato Quaranta mentre Geraci avrebbe fatto da autista del furgone Ford Transit e da "palo". La scogliera, pochi giorni dopo l'episodio che provocò un'ondata di indignazione, fu ripulita dopo alcuni giorni da un gruppo di volontari.

Il procedimento è stato aggiornato al 4 dicembre: i difensori - gli avvocati Salvatore Cusumano e Antonella Carlino - potranno chiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento. 

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