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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il racconto choc / Racalmuto

Coniugi massacrati in casa dal figlio, la sorella dell'imputato in aula: "Era violento e diceva che mia madre era una strega"

Giuseppe Sedita e Rosa Sardo sarebbero stati uccisi con 47 colpi di mannaia. Drammatica testimonianza al processo: "Salvatore era violento e faceva uso di crack, anche il maresciallo ci mise in guardia dopo averlo visto alterato che vagava per il paese"

"Salvatore era sempre aggressivo e violento, minacciava di morte i miei genitori ed era convinto che mia madre fosse una strega. Non è stato sempre così, prima era un ragazzo normale, poi ha iniziato a drogarsi ed è cambiato".

Letizia Sedita racconta in aula il dramma del brutale omicidio dei genitori che sarebbe stato commesso dal fratello Salvatore: il 35enne, secondo quanto da lui stesso confessato anche se con parole deliranti, li avrebbe massacrati con 47 colpi di mannaia dopo anni di violenze e sopraffazioni. 

"Aggrediva e picchiava i miei genitori - ha detto rispondendo al pubblico ministero Elenia Manno -. A volte erano costretti a chiamare i carabinieri, alcuni mesi prima del loro omicidio aveva tirato un barattolo addosso a mio padre. Da piccolo era un bambino normalissimo, poi ha iniziato a drogarsi. So che faceva uso di crack e diventava aggressivo, soffriva di allucinazioni".

I coniugi Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, 66 e 62 anni, sarebbero stati uccisi dal figlio proprio per problemi psichiatrici e l'abuso di droghe. 

"Ha ucciso i genitori con 47 colpi di mannaia": giudizio immediato per 34enne

Una perizia psichiatrica eseguita durante le indagini preliminari, tuttavia, ha escluso che Sedita fosse incapace di intendere e volere. Lo psichiatra Lorenzo Messina, piuttosto, è giunto alla conclusione che "ha agito sotto la spinta disinibente e aggressiva della cocaina".

Il difensore dell'imputato, l'avvocato Ninni Giardina, ha preannunciato alla Corte di assise, presieduta da Giuseppe Miceli con a latere Manfredi Coffari, che chiederà nuovi accertamenti psichiatrici.

Duplice omicidio a Racalmuto: fermato il figlio

I familiari delle vittime, costituiti parte civile con l'assistenza degli avvocati Giuseppe Contato, Giuseppe Barba e Giuseppe Zucchetto, hanno iniziato a deporre e ricostruito il contesto in cui è maturata la tragedia familiare.

Sedita, in un primo momento, aveva fatto una ricostruzione delirante dicendo di avere visto i demoni e che l'autore dell'omicidio era "un uomo con la maschera e i tatuaggi che ha bussato a casa". Una versione sconnessa che ha pure ribadito nel colloquio con lo psichiatra.

All’origine delle violenze e del successivo massacro, secondo quanto lui stesso ha detto al gip, ci sarebbero i contrasti con i genitori che, a suo dire, non l’avrebbero accettato e avrebbero persino minacciato di buttarlo fuori di casa. 

I problemi di Sedita in paese erano noti tanto che, sempre secondo quanto raccontato dalla sorella dell'imputato, in una circostanza se ne occupò pure il maresciallo del paese che, dopo averlo visto girovagare in stato di alterazione per le strade a tarda sera, non avendo alcuno strumento per poterglielo impedire, la contattò per metterla in allarme e invitarla a prestare attenzione e avvisare i suoi genitori. 

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