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Martedì, 30 Aprile 2024

Agrigento non dimentica Giuliano Guazzelli, il colonnello De Tullio: "Oggi abbiamo un destino diverso e lo dobbiamo a lui"

Il prefetto Filippo Romano: "Sicurezza e legalità sono conquiste che vengono date per scontate, ma non lo sono perché la guardia non va mai abbassata"

Sono trascorsi 32 anni dall’uccisione del maresciallo maggiore aiutante dei carabinieri Giuliano Guazzelli, medaglia d’oro al valor civile “alla memoria”, assassinato dalla mafia il 4 aprile 1992. Come ogni anno, Agrigento non dimentica. Al santuario di San Calogero (officiata dal cappellano militare della legione carabinieri Sicilia: don Salvatore Falzone, assieme al parroco del santuario: don Gerlando Montana Lampo), è stata officiata una santa messa. Vi hanno partecipato i familiari del decorato, il colonnello Nicola De Tullio, comandante provinciale dei carabinieri, le massime autorità civili e militari della provincia, nonché magistrati in quiescenza che hanno condiviso parte del loro percorso con il sottufficiale caduto nell’adempimento del proprio dovere. Alla cerimonia è stata presente anche una rappresentanza della locale associazione nazionale carabinieri in congedo.

Commemorazione maresciallo Guazzelli 2024

Come da tradizione, sul viadotto Guazzelli, luogo dell’agguato, è stata fatta una breve ma toccante cerimonia commemorativa. Alla presenza di un picchetto d’onore, le note del “silenzio” sono state scandite dal trombettiere del 12esimo reggimento carabinieri Sicilia. Poi la benedizione impartita dal cappellano militare e la deposizione della corona di alloro.

"Ogni anno si ricorda la figura di un uomo che umilmente lavorava combattendo il male peggiore che la nostra terra abbia conosciuto, cioè la mafia - ha detto il prefetto di Agrigento Filippo Romano - , cercando di garantire sicurezza e legalità. Oggi diamo per scontato queste conquiste e non lo sono perché la guardia non va mai abbassata. Questo rito civile lo ripetiamo ogni anno per gratitudine nei confronti di chi ha sacrificato la propria vita per tutti noi, ma anche per riconoscere la nostra gratitudine a chi continua a fare questo lavoro". 

"Se questa provincia e questa terra sono diverse da quelle che erano allora, una terra martoriata dalla mafia, lo dobbiamo al maresciallo Guazzelli - ha detto il colonnello Nicola De Tullio, comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Agrigento - . Oggi abbiamo un destino diverso e lo dobbiamo anche al maresciallo Guazzelli, alle sue investigazioni e al sacrificio della sua vita". 

(Aggiornato alle ore 12,35) 

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