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Lunedì, 29 Aprile 2024
Carabinieri

Illecito smaltimento delle acque di vegetazione e sistemi di videosorveglianza non autorizzati: 5 denunce

I controlli dei militari, per la campagna olearia 2023, hanno permesso di portare alla luce una serie di violazioni in materia di lavoro, sicurezza e privacy. Scoperto anche un lavoratore "in nero", mentre altre 6 posizioni sono ancora al vaglio

Uno - il titolare di un oleificio - è stato denunciato perché smaltiva illecitamente le acque di vegetazione. Quattro perché ritenuti responsabili di diverse violazioni in materia di lavoro, sicurezza e privacy. Di questi, tre titolari e amministratori di oleifici sono stati accusati di aver installato sistemi di videosorveglianza privi di autorizzazione. Uno, il titolare di ditta di riparazione di impianti oleari, è stato invece indagato per aver omesso di sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria e d'aver omesso di consegnare i dispositivi di protezione individuale. Inoltre, è stato individuato un lavoratore italiano in nero. Ma non è finita perché è ancora in corso la verifica sulla posizione di altri 6 lavoratori. I carabinieri stanno, infatti, appurando la regolarità dei rapporti di lavoro, delle retribuzioni, delle contribuzioni e delle assicurazioni. Intanto, sono state elevate ammende per quasi 33mila euro e sanzioni per oltre 3.600 euro. 

I carabinieri, attraverso i reparti specializzati, ha condotto dei controlli mirati nell’ambito della campagna olearia. Da ottobre a dicembre le attività si sono concentrate sulla molitura delle olive e conseguentemente sullo smaltimento delle acque di vegetazione. L’azione sinergica dei controlli mirati da parte dei reparti territoriali dell’Arma e l’attività ispettiva del centro Anticrimine natura di Agrigento - va chiarito - hanno determinato una sensibile riduzione del fenomeno dello smaltimento illecito delle acque di vegetazione, seppure la problematica non è certamente risolta. Tra le fattispecie di reato più ricorrenti, su 12 oleifici controllati, i militari del centro Anticrimine natura di Agrigento, che sono coordinati dal tenente colonnello Vincenzo Castronovo, hanno riscontrato il collettamento e scarico di acque reflue di vegetazione dei frantoi oleari in assenza della prescritta autorizzazione allo scarico; lo stoccaggio, trasporto e smaltimento non autorizzato delle acque di vegetazione dei frantoi oleari al di fuori dei casi e delle procedure previste dalla normativa e l'inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, nonché nelle ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni.

L'inquinamento registrato nei fiumi Naro e Magazzolo e il caso del "Bloom algale" del lago Arancio hanno fatto scattare, sempre a cura del centro Anticrimine natura di Agrigento, una serie di controlli specifici anche sugli impianti di depurazione.

I carabinieri di Palma di Montechiaro hanno alla Procura di Agrigento, per smaltimento di rifiuti non autorizzata, un imprenditore, titolare di un oleificio. Nel corso di una verifica, effettuata con il personale dell’Arpa di Agrigento, i militari hanno accertato che il titolare dell’oleificio, smaltiva illecitamente le acque di vegetazione prodotte dall’attività di estrazione dell’olio. Sempre a Palma di Montechiaro, i carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro di Agrigento, nell’ambito della "Vigilanza speciale nel settore agroalimentare-aziende agricole", hanno condotto un’operazione di controllo in tre oleifici della zona, collaborati dai militari della locale stazione. L’operazione ha portato alla denuncia alla Procura di 4 persone ritenute responsabili di diverse violazioni in materia di lavoro, sicurezza e privacy. Nello specifico, sono finiti nei guai 3 titolari e amministratori di oleifici accusati di aver installato sistemi di videosorveglianza privi di autorizzazione, e di un titolare di ditta di riparazione di impianti oleari che è stato indagato per aver omesso di sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria e per aver omesso di consegnare i dispositivi di protezione individuale.

Non è appunto finita perché controlli e ispezioni continueranno anche nelle prossime settimane.

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