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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Natale col fiato sospeso per 150 lavoratori di Hydotecne, si teme maxi licenziamento

E' la società controllata da Girgenti Acque, che da quando è stata raggiunta dall’interdittiva antimafia della Prefettura è stata commissariata. I dipendenti temono per il loro futuro

“Come ci andrà a finire?”. E’ questo l’interrogativo-incubo che rimbalza da una bocca all’altra, e naturalmente crea preoccupazione e inquietudine, dei circa 150 lavoratori della Hydotecne: la società controllata da Girgenti Acque. Da quando Girgenti Acque è stata raggiunta dall’interdittiva antimafia della Prefettura prima e da quando è stata poi  commissariata, i lavoratori della Hydrotecne temono per il loro futuro lavorativo. Di fatto, hanno paura d’essere licenziati da un momento all’altro. Venerdì sera cercando di mettere dei punti fermi e, soprattutto, fare chiarezza i lavoratori hanno incontrato i segrete rari provinciali delle sigle sindacali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.

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Presente anche ilsegretario generale della Uiltec Uil Giovanni Manganella. I sindacalisti - che hanno già sollevato la questione dei lavoratori della Hydrotecne durante il recente incontro con il commissario straordinario della Girgenti Acque Gervasio Venuti – hanno cercato di rassicurare tutti i dipendenti della società controllata spiegando che, qualora si dovesse arrivare a dei nuovi licenziamenti, non potrebbero che essere dei licenziamenti collettivi. Non dunque soltanto dei licenziamenti dei lavoratori della Hydrotecne, ma anche della Girgenti Acque. I sindacalisti dei metalmeccanici hanno cercato di spiegare che un ipotetico, eventuale, riordino del personale non potrà che passare da entrambe le società.

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E’ vero che i circa 150 dipendenti della Hydrotecne fanno parte, di fatto, di una società diversa, ma è vero anche che si sono sempre occupati di lavori qualificati per conto di Girgenti Acque: apertura e chiusura delle saracinesche, attività di lettura dei contatori, recupero della posta, sottoscrizione dei contratti, installazione dei contatori, verifiche di utenze e distacchi. Tutti lavori qualificati e direttamente collegati dunque a Girgenti Acque. Perché – anche se formalmente esiste – di concreto non c’è mai stata una vera e propria suddivisione netta.

Le preoccupazioni e i timori, a dire il vero, non si sono allontanate di molto per i lavoratori che continuano a vedere nubi nere sul loro orizzonte. Sembra scontato, dunque, che superate le festività, al prossimo incontro (ne è stato programmato uno per il prossimo 10 gennaio) con il commissario straordinario, i sindacati torneranno a sollevare la questioneHydrotecne che, per gestione, indirizzo e direzione, è collegata a Girgenti Acque. Le preoccupazioni dei lavoratori non riguardano però, non soltanto almeno, questo momento di fase commissariale. Perché l’Ati deve decidere, dopo che è stata deliberata e notificata la risoluzione della convenzione di gestione del servizio idrico integrato, come muoversi: se fare una nuova gara d’appalto per affidare il servizio o se, invece, privilegiare la costituzione di un Consorzio di Comuni o, ancora, una società mista. Una scelta obbligatoria, di fatto, per uscire da questo stato di empasse. Le sigle sindacali ripongono fiducia sul commissario straordinario che potrebbe spendersi alla Regione e all’Ati per fare in modo di riuscire non soltanto a garantire il servizio ma anche, ad esempio, ad avere le necessarie autorizzazioni per appaltare il rifacimento della rete idrica di Agrigento. 

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